di coniugi, viene assegnata una coppia di operatori che li seguirà per tutto l’iter di valutazione.”
     C’è un numero standard di incontri in questa fase?
     (Negretto) “Sì, c’è un protocollo aziendale; siamo partiti con cinque incontri, più la visita domiciliare. Attualmente il protocollo è in fase di revisione in quanto le circostanze si sono un po’ modificate , attualmente gli incontri con le coppie sono un paio di più e c’è sempre la visita domiciliare. Questo protocollo è stato presentato a tutti i Sindaci di tutti i Comuni che fanno parte di questa ASL.”
     Quali sono le maggiori difficoltà che incontrate nel percorso conoscitivo della famiglia adottante?
     (Episcopo) “Questa è una cosa molto soggettiva, dipende molto dalla coppia, mi sento di dire che, un po’ per tutte, vale una grossa tensione iniziale, ma credo che sia normale, perché comunque noi, alla fine, siamo chiamate a dare una valutazione. Mi sento di dire che poi con l’andare dei colloqui la tensione si abbassa molto, nel senso che anche se è vero che dobbiamo valutarle, cerchiamo di mettere le coppie il più possibile a proprio agio e mi sembra che nella maggior parte dei casi ci riusciamo. Si creano di solito dei buoni rapporti che vanno anche oltre, nel senso che, finita la fase valutativa, per noi quel pezzo istituzionale e burocratico si chiude e le coppie comunque ci chiamano per dirci che sono state contattate dal Tribunale o che hanno ottenuto l’idoneità, ci tengono aggiornate e ci chiedono come proseguire.”
     ”La coppia alla quale magari devi dire no, fermatevi, naturalmente non la prende proprio benissimo e possiamo dire che la forza di avere due equipe sta nel fatto che, qualora dovesse ripresentare la disponibilità e il rapporto con gli operatori si è un po’ incrinato perché non è andato tutto a buon fine, abbiamo la possibilità dell’altra coppia di operatori, con la quale si può ripartire da zero.”
     Nella circostanza che l’indagine conoscitiva non abbia uno sviluppo favorevole che cosa può fare la famiglia?
     (Episcopo) “Noi teniamo a dire questo: ciò che noi mettiamo nella relazione è una fotografia del momento, quindi, non è così per sempre, in quel momento la coppia è così. Questo non vuol dire che tra un anno, sia altro, quindi rispetto all’adozione nazionale, c’è poco da fare, nel senso che la disponibilità vale tre anni e poi è il Tribunale che decide se contattare o meno la coppia. Rispetto invece all’adozione internazionale, dove comunque deve essere emesso un decreto che può essere di idoneità a proseguire nel percorso adottivo o non

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