"Vorrei fare la cuoca in un ristorante italiano..."
                                              di Antonella Fasolato

     Questo mese, per l’argomento adozioni, proponiamo un’intervista ad una bambina originaria dei Paesi dell’Est, che è stata adottata da una famiglia italiana. La chiameremo Arianna.
     La sua storia è uguale a quella di tanti altri bambini, che per vari motivi si ritrovano a non avere più un padre e una madre che si possano occupare di loro. Arianna, all’età di pochi mesi, è entrata in orfanotrofio e vi è rimasta fino intorno all’età di quattro anni, quando è stata data in affido ad una famiglia del luogo. In questa famiglia, per sua fortuna, ha avuto la possibilità di sperimentare la gioia di avere delle figure genitoriali, delle sorelle e dei fratelli, anche se solo in una condizione di affido. Purtroppo, questa situazione, dopo soli tre anni, si è modificata con la morte della madre affidataria, cambiando di nuovo la sua sorte e quella degli altri bambini in affido, tuttavia, è entrata nel circuito delle adozioni internazionali ed ha trovato una nuova famiglia, questa volta definitiva, dove crescere e finalmente essere felice.
     Ciao Arianna, tra poco inizierà la scuola, che classe devi frequentare?
     “Devo frequentare la seconda media.”
     Come ti trovi con i tuoi compagni di classe?
     “Mi trovo abbastanza bene, anche se a volte in classe urliamo e facciamo la gara a chi fa più casino. Vado d’accordo quasi con tutti, ma soprattutto con una compagna che è la mia migliore amica e si chiama Beatrice.”
     Ti piace andare a scuola?
     “Sì, mi piace, non mi lamento mai quando mi alzo presto per andare a scuola.”
     Ci sono delle materie che preferisci?
     “La materia che preferisco è Italiano e sono anche brava.”
     So che arrivi da un paese lontano, che ricordi hai di dove abitavi prima di arrivare in Italia?
     “Mi ricordo che c’erano anche altre bambine che poi sono state adottate e c’era una ‘sorella’ più grande.”
     Andavi a scuola?
     “Andavo a scuola tutti i giorni in bicicletta.”
     Ti ricordi delle insegnanti e dei tuoi compagni di classe?
     “Non ho ricordi dei miei compagni di classe o delle insegnanti.”
     Con chi vivevi nel tuo Paese?
     ”Vivevo con una mamma e un papà, ma prima ero in una scuola di orfani.”

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