BIOGRAFIA: MIRKO TREMAGLIA
                                              di Cristina Mascheroni

     “Vorrei essere ricordato come chi ha distribuito democrazia agli Italiani nel mondo.”
     Pierantonio Mirko Tremaglia nacque a Bergamo, il 17 novembre 1926. Fu una figura storica della Destra italiana ed è ricordato oggi soprattutto quale proponente della legge 459 del 27 dicembre 2001 “per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero”, nota come “Legge Tremaglia”, proposizione che avvenne durante il periodo nel quale fu eletto ministro per gli Italiani nel mondo.
     Da giovane, Tremaglia frequentò il liceo classico Paolo Sarpi di Bergamo, dove ebbe per compagno di banco Filippo Maria Pandolfi. All’età di 17 anni aderì, insieme ai fratelli, alla Repubblica Sociale Italiana, diventando parte della Guardia Nazionale Repubblicana. Una scelta “sbagliata” che Tremaglia mai

rinnegò, nemmeno quando divenne Ministro e tutta la stampa italiana lo mise sotto la lente d’ingrandimento per la sua esperienza fra i mussoliniani più irriducibili, definendolo il primo “fascista D.O.C.” a sedere su una

poltrona ministeriale. A guerra finita, Tremaglia fu preso prigioniero dagli Alleati ed internato nel campo di concentramento a Coltano, vicino a Pisa, insieme ai prigionieri di guerra fascisti, una esperienza che forgiò ancor di più il suo carattere autoritario. Successivamente, Tremaglia si iscrisse all’Università Cattolica di Milano, indirizzo Giurisprudenza, ma fu cacciato quando venne scoperto il suo passato di “repubblichino”; riuscì comunque a laurearsi e ad esercitare la professione di avvocato.
     Importante personaggio di spicco del MSI, nel 1948 iniziò la sua esperienza politica proprio con la nascita della Repubblica Italiana, svolgendo importanti compiti nel comitato centrale e nella direzione nazionale del partito. Fu in
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