Altro elemento da verificare sull’etichetta è l’indicazione dell’Organo di controllo che certifica la “biologicità” dell’alimento, una indicazione obbligatoria per legge: se manca, il prodotto è un “tarocco”.
     Gli alimenti sono quindi tutti controllati oppure frutta e verdura possono presentare dei rischi? Come dicevamo all’inizio dell’articolo, in questo settore i controlli alimentari sono molto più serrati che in altri, tant’è che i primi ad arrabbiarsi per la truffa scoperta dalla GdF sono stati proprio i produttori che hanno avuto un danno d’immagine elevatissimo da questa frode. Vi diamo comunque qualche numero: ogni anno vengono svolte oltre 60.000 visite ispettive e oltre 6.000 campionamenti sull’insieme dei 47.000 operatori che operano nel settore biologico in Italia, infatti il settore del biologico è stato giudicato il più controllato e verificato di tutta la filiera agro-alimentare italiana. Mentre per quanto riguarda il discorso dei rischi alimentari relativi alla frutta e verdura bio è stato scientificamente provato che la coltivazione biologica, pur non utilizzando antiparassitari di origine chimica, non favorisce lo sviluppo di muffe pericolose per l’uomo così come non aumenta la possibilità della presenza di germi o batteri nocivi. Inoltre, anche il vecchio luogo comune “frutta bio uguale a frutta brutta” è superato, in quanto il progresso della ricerca in questo campo ha fatto si che oggi sia possibile ottenere frutta e verdura “bella” quanto quella ottenuta dall’agricoltura tradizionale, anche se questo parametro (la bellezza) a nostro giudizio è abbastanza “stupido” da prendere in considerazione se parliamo di un modo di alimentarci più sano.
     Dato il costo, che è un pochino più elevato rispetto a quello di prodotti tradizionali, per non “svenarci” potremmo optare per una alimentazione mista, ovvero orientarci verso la scelta biologica per gli alimenti che consumiamo più frequentemente o che sono più facilmente inquinabili. Per esempio, potremmo consumare bio tutte le verdure a foglia larga (spinaci, lattuga, erbette, indivia) oppure, nel caso della frutta, scegliere uva, pere, mele e tutte quelle varietà che si coltivano a terra e vengono mangiate con la buccia, come ad esempio le fragole. Non di meno, diventa quasi obbligatorio, di certo consigliabile, consumare biologico in merito ai cereali, in quanto è proprio nelle fibre più esterne del chicco che si concentrano i maggiori residui di pestidici.
     Ma… biologico è solo sinonimo di frutta, verdura e cereali? Fortunatamente no, in quanto cresce di giorno in giorno sempre più la produzione bio anche nel campo animale, primo fra tutti la carne, anche se la fettina rimane ai primi posti fra gli alimenti più soggetti a contraffazioni e truffe illecite. Ogni anno i

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