da visita così desolante quando basterebbe poco per mantenere vivibile e sicura la città!
     Se il cuore pulsante di Bergamo annovera problematiche che rischiano di incancrenirsi non va meglio in altri quartieri cittadini come il parco della Trucca, dove, come denunciato dai residenti, nei momenti di massimo afflusso si assiste ad una sequela di problemi come il traffico congestionato, il parcheggio selvaggio, le alte concentrazioni di smog a causa dell'ingorgo di auto, gli schiamazzi notturni ovvero un cocktail di emergenze che, come sempre, sono espressione di una pianificazione approssimativa degli spazi pubblici godibili.
     L’elenco potrebbe continuare annoverando anche la zona del Triangolo, ove operano esercizi aperti fino a tarda ora con strade trasformate in orinatoi e depositi di immondizia e la stessa Piazza Pontida dove si è recentemente celebrata la festa cubana con tutto l’inevitabile corollario di musica a tutto volume fino a tarda sera senza escludere altre zone dove i problemi permangono ma non vengono pubblicamente segnalati.
     Purtroppo il Comune, nonostante ricorrenti dichiarazioni di intenti, non sembra preparato ad organizzare attività di controllo e vigilanza adeguate a fronte delle sempre più numerose segnalazioni della popolazione, costretta a convivere con generose e ripetute dosi di baldoria. La richiesta di azioni concrete rivolte ad un maggiore controllo del territorio per inibire fenomeni microcriminali e schiamazzi notturni rimane la speranza di chi chiede sicurezza e rispetto della quiete, ma l’Amministrazione, ricorrendo a timide dichiarazioni, sembra più orientata a garantire la vivibilità della città e la sostenibilità del commercio che a salvaguardare il diritto di chi esige rispetto delle regole. Se, quindi, la microcriminalità rappresenta un aspetto sul quale occorre sorvegliare costantemente onde evitare che il degrado degeneri con il rischio di accompagnarsi a situazioni ingestibili è altrettanto auspicabile inibire o comunque circoscrivere il fenomeno dello schiamazzo notturno, che è ormai diventato un preoccupante disvalore sinonimo di una cultura nemica del rispetto.
     L’estate, momento di esaltazione e di vacanziero disincanto collettivo, esaspera la diffusione di questo reato molto raramente sanzionato a causa di una tolleranza delle forze dell’ordine e di una difficile individuazione di coloro che arrecano realmente disturbo. Il rispetto dell’altrui quiete, del sonno notturno e del normale vivere civile dovrebbe costituire una priorità nella gestione della cosa pubblica, ma, evidentemente, come spesso accade nella italica società dove

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