quali il quartiere ne è completamente sprovvisto, ovvero banca, posta, farmacia, esercizi commerciali per generi di prima necessità, consegnando alla collettività una serie di servizi che non si circoscrivono solamente all’aspetto sportivo. Rimane, come detto, il delicato nodo della viabilità sulla quale saranno necessari opportuni ragionamenti ed adeguate riflessioni, per non sottoporre la zona alle gravose conseguenze e all’impatto che la “cittadella” genererà.
     Sotto l’aspetto ambientale, il progetto elaborato dal Gruppo Percassi pone il cronico problema della salvaguardia del territorio da “aggressioni” urbanistiche e dalla incessante ricerca di nuovi impulsi edificatori, tenendo conto che sia la città sia la provincia hanno raggiunto, da tempo, livelli di saturazione che imporrebbero scelte di carattere conservativo. In nome “dell'interesse pubblico” giustificato dal nuovo stadio si è di fatto innescato, come peraltro obiettato dalle opposizioni politiche cittadine, un processo che culmina con la sottrazione di aree verdi e con il sacrificio di un'area agricola di particolare pregio per il territorio bergamasco, inserita nel Parco Agricolo Ecologico istituito tra Bergamo e Stezzano. Tra l’altro, l’area in questione era, in realtà, già stata individuata quale potenziale nuova sede dell'Accademia della Guardia di Finanza, altra struttura che, per motivi ancora poco chiari, sembrava non potesse restare dove si trova e cioè in una zona, quella di Santa Lucia, che, con la prossima dismissione dell’Ospedale, resterebbe priva di un presidio d’eccellenza e di indubbia importanza, la quale consentirebbe al quartiere di mantenere quella vitalità che verrebbe meno con il trasferimento degli Ospedali Riuniti al nuovo Papa Giovanni XXIII. La differenza tra i due progetti è, però, evidente considerato che lo spostamento dell’Accademia avrebbe semmai interessato solo una porzione del parco agricolo e soprattutto avrebbe comportato un ridotto impatto urbanistico rispetto all’elefantiaco progetto del Parco dello Sport, che è deputato a trasformare radicalmente l’area prescelta.
     Di fronte a questo scenario e a prescindere dai punti di vista che contrappongono coloro che intravedono nell’opera una valorizzazione del territorio a coloro che, invece, la valutano come una mortificazione dello stesso, si pone un altro problema, ovvero il ruolo dell’amministrazione pubblica, che, ingolosita dalle indubbie ricadute economiche e dal rafforzamento patrimoniale delle proprie casse, finisce per favorire la compromissione di ambienti agricoli e naturali con conseguenze spesso devastanti per il territorio. Da più parti si levano, insomma, voci di protesta che vorrebbero l’Amministrazione

        pagina 02 di 03
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.