Come si diventa liutaio?
     “A Cremona esiste una scuola, che penso sia la più famosa d'Italia e una delle più famose al mondo, che sorge proprio nella città, la quale ha dato i natali ad Antonio Stradivari e a Giuseppe Guarneri. Sono i capostipiti dei costruttori di strumenti ad arco, in particolare del violino. La scuola ti insegna sia la costruzione sia il restauro, dopodiché è fondamentale maturare esperienza presso i laboratori di maestri per ampliare le proprie conoscenze.”
     Cosa significa “Maestro Liutaio”?
     “È il termine che identifica chi fa il liutaio di professione. Quando esci dalla scuola sei liutaio ed il termine Maestro viene utilizzato per indicare chi ha deciso di intraprendere, in modo professionale, il mestiere del liutaio, abbinando

qualità, impegno e conoscenza. Serve sostanzialmente per contraddistinguersi rispetto a chi lo fa come hobby, anche se i veri maestri non amano farsi chiamare “maestro”, perché ritengono ci sia sempre da imparare!”
     In quali strumenti sei specializzato?
     “Come costruzione, seguendo il percorso iniziato con la scuola e proseguito poi sia a Cremona sia all'estero, in particolare a Madrid, tutti gli strumenti ad arco, quindi violini, viole e violoncelli, ed in teoria anche contrabbassi, anche se, in realtà, non ne ho mai costruiti. Come restauro e manutenzione copro tutti gli strumenti a corda, quindi anche chitarre, mandolini, mandole, chitarre e


bassi elettrici.”
     Cosa significa fare il liutaio nel 2012?
     “Significa cercare di unire due mondi molto distanti: quello del 1700, da cui nasce la costruzione degli strumenti ad arco, e quello commerciale e di marketing tipici dei giorni nostri, sfruttando le nuove tecnologie, per cercare di immettere sul mercato un prodotto che non ha nulla di moderno. Farlo a Bergamo significa anche portare la scuola di Cremona nella nostra città, che di musica ne ha sempre avuta tanta nella storia ed ancora oggi ne ha tanta ed ha bisogno di continuare ad averne.”
     Più riparazione o più costruzione?
     “Al giorno d'oggi, a causa della crisi, sicuramente di più riparazione. Il mercato del nuovo è molto fermo, come del resto è a livello mondiale, quindi la gente cerca le riparazioni per continuare ad utilizzare gli strumenti che già possiede.”                                             www.facebook.com/matteo.pontiggia

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