ROVETTA: SE ANCHE STANOTTE DURASSE CENT’ANNI
                                              a cura de I Ribelli della Montagna

     Sotto il segno della svastica, innanzitutto è doveroso portare a conoscenza una serie di atti di chiara matrice nazifascista che hanno colpito la Val Seriana e l'Alto Sebino, come già in parte denunciato dal comunicato dell'ANPI.
     Ecco un breve elenco, riportando solo i fatti più gravi: la bandiera della 53^ Brigata Garibaldi posta al rifugio-museo della Malga Lunga è stata rimossa e strappata; il monumento ai 13 Martiri di Lovere è stato imbrattato; la lapide che ricorda Bortolo Pezzutti, giovane ragazzo deportato e torturato fino alla morte nel lager di Bolzano, è stata incendiata; a Rovetta sono stati apposti degli striscioni inneggianti alla RSI, peraltro piuttosto offensivi per gli abitanti di Rovetta.
     A questi atti - già abbastanza preoccupanti di per sé - si aggiunge la comparsa di numerose svastiche per la Valle, dalla croce uncinata vergata a fianco della piscina di Rovetta agli adesivi attaccati sulla vetrina di un negozio di proprietà di un ragazzo straniero a Clusone.
     Tutte queste sono molto più che singole azioni isolate: sono i frutti che gli organizzatori del raduno nazifascista di Rovetta - quest'anno previsto per il 27 Maggio - raccolgono dopo vent'anni di agibilità che gli è stata concessa o per sottovalutazione o per compiacenza. E non è certo un caso che questi atti siano avvenuti poco dopo la capillare distribuzione del dossier e del dvd che mostrano la vera natura del raduno, smascherando la menzogna della riunione di pacifici anziani venuti a Rovetta per commemorare i commilitoni caduti. Che non siano veramente azioni, queste, avvenute per mano di anziani reduci ma piuttosto di giovani leve dell'estrema destra bergamasca ci pare infine molto più che un'ipotesi.
     Non avendo più alcuna necessità di nascondere la propria convinta adesione al nazifascismo, ecco che "i soliti ignoti" si esprimono coerentemente con le proprie idee: danneggiano la memoria di chi ha combattuto per la libertà di questo Paese, si scagliano contro chi è considerato diverso a causa delle proprie origini, non provano pietà per un giovane come Bortolo Pezzetti, consegnato nelle mani del boia di Bolzano solo per aver posseduto una sciarpa con "dettagli rossi".
     Di fronte a questi atti abbiamo rilanciamo con ancora più forza la Marcia Partigiana sul monte Blum, che si è svolta il 27 maggio 2012. Un gesto concreto di dissenso da parte di chi, oggi come allora, combatte contro il nazifascismo!
                                                                  I Ribelli della Montagna

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