doveva anche crescere come numero di lettori. Ricordate che ho scritto che non avevamo sponsor? Senza soldi non ci si può fare pubblicità, quindi si doveva fare tutto con il passaparola e con il volantinaggio, una forma promozionale che è possibile realizzare autonomamente con costi contenuti. Solo che io volevo di più e più in fretta, quindi, ho messo mano al mio portafogli e… mi sono rivolto ad una azienda specializzata in pubblicità su gomma, una novità quell’anno, ed ho fatto preparare un messaggio semplice e chiaro, che per un mese ha campeggiato nei pressi dello stabilimento Reggiani, lungo la tangenziale di Bergamo, su un mini furgoncino blu: è vero, non avevo il denaro per pagare il classico furgone con il pannello da quattro metri, eppure sapete che proprio quel piccolo pannello spiccava tra i giganti come non avrei mai pensato? Il risultato è stato più di 4.000 lettori nuovi (settembre 2004, pubblicazione numero 5), stabilendo un nuovo record, oltre 12.000.
     Il mese successivo, tuttavia, ne sono rimasti ben pochi dei nuovi lettori ed io non potevo permettermi altre spese. È stata una bella esperienza, ma c’era ancora molto lavoro da fare e tanto da inventare per i nostri lettori.
     Evidenziavo prima che il 2004 è stato cruciale da un punto di vista editoriale, ma anche sotto l’aspetto burocratico. Per mantenere l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia è necessario scrivere per un giornale iscritto al Registro della Stampa, tanto più che questa iscrizione rende un media on-line serio e al pari delle altre testate, sia web quanto cartacee. Di conseguenza, anche Infobergamo.it doveva ottenere l’iscrizione al predetto registro. Prima, tuttavia, si dovevano sistemare un po’ di cosine…
     Quando, nel 2003, è iniziata l’avventura di questo periodico, la denominazione della testata era “Gpvava.com” (Graziano Paolo V…), d’altronde, come dicevo, noi scrivevamo per lo più per noi stessi. In poche parole, non potevamo definirci una testata, ma un sito internet di informazione bergamasca, di fatti, nella redazione, compariva la dicitura “Simulazione Editoriale senza scopo di lucro”, ciò che effettivamente era.
     All’inizio del 2004, i miei collaboratori ed io iniziammo a pensare ad un nome più consono ad una testata on-line, naturalmente in funzione dei nomi a dominio disponibili. Scegliemmo, appunto, Infobergamo.it, lo acquistai nel mese di marzo e trasferii immediatamente tutto il sito dal dominio “www.gpvava.com” al nuovo “www.infobergamo.it”. Non fu indolore il passaggio in termini di lettori, i quali si sarebbero persi alla ricerca del giornale, ma, tutto sommato, ce la siamo cavata bene.

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