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“…sono fiero di essere Bergamasco, soprattutto Brembillese, perché a Brembilla
sono particolarmente legato, mi ha insegnato l’umiltà…”

                                  di Paolo Acquati

     Bassista-compositore-arrangiatore-insegnante, Stefano Forcella attualmente è impegnato principalmente come bassista del gruppo MODÀ.
     Nato in provincia di Bergamo nel 1977, inizia a suonare il basso all'età di quattordici anni come autodidatta. Fa le sue prime esperienze sul palco con gruppi locali; intraprende poi studi più regolari frequentando il CdPM di Bergamo e privatamente con Robi Zonca, unitamente ad esperienze live al suo fianco; successivamente con Enea Coppaloni, senza mai interrompere una personale intensa attività live.
     Dal 2000 entra a far parte della band "2 MONDI", che propone uno spettacolo di tributo a Lucio Battisti, effettuando numerosi concerti nelle principali piazze e teatri italiani (tra tutti ricordiamo il Donizetti di Bergamo). In occasione del decennale della morte di Battisti, i 2 MONDI sono stati invitati nel paese natale, Poggio Bustone (RI), per un concerto commemorativo.
     Il 2002 segna l'inizio della collaborazione con i MODÀ, con cui ha partecipato nel 2005 al Festival di Sanremo nella sezione Giovani e nello stesso anno il gruppo si esibisce alla Giornata Mondiale della Gioventù, nello stadio di Colonia (Germania) davanti ad 80.000 persone.
     Numerosi sono i singoli incisi con la band (tra cui "Sono già solo", "La notte", "Scusami", "Dimmi che non hai paura", etc.) in rotazione nelle più importanti radio nazionali e unitamente a videoclip trasmessi da canali televisivi musicali (MTV, Videoitalia, All Music, etc.). Tre sono gli album all'attivo, complessivamente oltre 80.000 copie vendute, usciti sotto le etichette di NewMusic, di Pippo Landro (Paolo Belli, Neja, Studio3), AroundTheMusic, di Massimo Scolari (discografico anche di Paolo Meneguzzi e Dolcenera).
     Il singolo "Sono già solo" è stato il brano tormentone dell'estate 2010, riscontrando un grande successo a livello radiofonico e televisivo, come per l'attuale nuovo singolo "La Notte", entrambi alle vette delle classifiche di vendita italiane; da citare sono le importanti partecipazioni televisive come: Wind Music Awards all'arena di Verona, dove oltre all'esibizione del brano hanno ricevuto il premio AFI; Quelli che il calcio, Amici di Maria De Filippi, Top Of The Pops ("La notte" primo in classifica, "Sono Già Solo" secondo in classifica), MTV, TRL e Hit List Italia.
     Sempre con i MODÀ, effettua annualmente intense tournée che lo portano sui palchi delle più importanti piazze (tra cui piazza Duomo di Milano, piazza Plebiscito di Napoli) e locali d'italia (Alcatraz (MI), VOX (MO), Piper (Roma), eccetera); a Dicembre 2010 "La Notte Tour" ha visto i MODÀ sui palchi dei principali palazzetti italiani, tra cui il Palasharp di Milano, il PalaAtlantico di Roma e il PalaOlimpico di Torino.
     Nel febbraio del 2011 i MODÀ, sul palco con Emma, raggiungono la consacrazione arrivando secondi al Festival di Sanremo.
     Nel 2006, Forcella inizia anche una importante collaborazione live e in studio con Morris Albert (autore brasiliano del successo mondiale 'Feeling') con cui ha suonato anche al Teatro Donizetti di Bergamo in occasione del concerto di Natale del 2006 e collaborato in studio di registrazione per altre sue produzioni.
     Nel 2009, infine, intraprende un progetto indipendente strumentale denominato FixForb, insieme a Diego Arrigoni (chitarrista dei MODÀ) e Milly Fanzaga (docente di batteria all'Accademia Musicale di Treviglio, Bergamo): il loro primo album omonimo "FixForb" è in distribuzione da VideoRadio Edizioni Musicali.
     Nel corso degli anni ha anche maturato, sia con i MODÀ quanto con altri artisti, esperienze in studi di registrazione. Occasionalmente collabora come docente all'Accademia Musicale di Treviglio.
     Ciao Stefano, ci puoi raccontare come nasce l'amore fra Stefano Forcella e la musica?
     “L'amore nasce ufficialmente all'età di 14 anni, quando da ragazzino ho iniziato a sviluppare i miei gusti. In quel periodo frequentavo una compagnia di amici che avevano dei fratelli più grandi appassionati di musica, con loro ho iniziato ad andare a vedere concerti e anche le esibizioni dei fratelli maggiori. Così, mentre i miei coetanei passavano le serate in discoteca, io iniziavo con il gruppettino di amici a formare le prime band, grazie anche alla possibilità di usare la sala prove dei fratelli maggiori ed è così che è nato il primo gruppo ‘Incrostazione’, di cui ancora oggi conservo un ricordo preciso, si trattava di un gruppo heavy metal di cui iniziai a fare parte in quanto mancava il bassista.”
     Stefano Forcella e il basso, cosa significa per te questo strumento?
     “Il mio rapporto con il basso è nato in maniera assolutamente casuale. Difatti è molto facile trovare i chitarristi, ma molto più complicato i bassisti e così è stato anche per gli ‘Incrostazione’. La mia voglia di far parte di quella formazione era così forte che dissi ‘fatemi suonare qualsiasi strumento, ma voglio suonare con voi!’ E così, mancando il bassista, partii da Brembilla per andare da Daminelli ad acquistare il mio primo basso. Fra l'altro lo feci di nascosto dalle mie sorelle e dai miei fratelli, perché loro erano contrari a questa mia passione, ma mia mamma me lo regalò e ricordo ancora che spesi 200.000 lire per acquistare il primo basso in quello che fu uno dei giorni più belli della mia vita. Da allora ho iniziato a suonare di nascosto in soffitta, a studiare, e da lì capisci che è proprio passione, perché nessuno mi costringeva a farlo, ma la voglia di imparare era talmente tanta che io mi chiudevo in quella soffitta e ci passavo delle ore. Io sono un autodidatta e solo successivamente ho frequentato qualche corso e qualche lezione in privato per approfondire alcune tematiche che mi stavano a cuore.”
     Quando Stefano Forcella è diventato un Musicista con la M maiuscola?
     “Mah! Forse musicista, musicista, proprio grazie agli ultimi successi con i Modà. Io ho sempre fatto altri lavori e la musica era una passione, poi, nel 2002, sono partito da Brembilla e mi sono trasferito a Milano per cercare nuovi spazi, per cercare di sfondare nel mondo della musica. Dopo la partecipazione a Sanremo Giovani nel 2005 con i Modà ho mollato tutto e ho deciso di dedicarmi solo alla musica, però musicista vero direi da un anno e mezzo a questa parte, quando è scoppiato il successo con ‘Sono già solo’ e da allora vivo 24 ore su 24 facendo musica.”
     Ci racconti qualcosa della nascita del progetto MODÀ e di come ne sei diventato parte?
     “Il tutto risale al 2002, quando mi sono trasferito a Milano ed ho iniziato a frequentare persone nell'ambito musicale e un amico, Tony, mi ha detto ‘guarda c'è un ragazzo, Kekko (Francesco Silvestre detto Kekko, n.d.r.) in pratica, che ha un progetto, si chiamano Modà ed è appena nato’ e mi ha dato un CD con delle demo’. Io all'epoca suonavo in una band tributo a Battisti, ho ascoltato il CD, mi è piaciuto e ho detto: ‘bene, proviamo a conoscere questo Kekko’. Ci siamo trovati in un bar a Melzo io e lui, mi ha esposto un po' il progetto che era proprio appena nato. Ho detto ‘Ok!, partiamo!’ e da lì è iniziata una storia abbastanza lunga.”
     Da Brembilla al Festival di Sanremo, cosa hai scritto nel tuo album dei ricordi?
     “Tante cose! Troppe cose, anche perché già prima di Sanremo i Modà avevano ottenuto un discreto successo, fra album, video, serate, tournée, senza però avere la visibilità che è arrivata dopo la partecipazione al Festival. Ricordo ad esempio che quando facevamo i concerti al Live di Trezzo, almeno un migliaio di spettatori li avevamo sempre. Quindi nei miei ricordi ci sono tante belle cose, ci tengo anche a dire che io sono fiero di essere un Brembillese, di essere Bergamasco, ma soprattutto Brembillese, perché Brembilla è un paese a cui sono particolarmente legato, mi ha trasmesso dei valori, mi ha insegnato a saper godere delle cose semplici della vita e mi ha fatto mantenere (poi saranno gli altri a giudicare) una certa umiltà, che poi è una caratteristica di tutti i Modà ed è una cosa che col tempo ci ha pagati. Tornare a Brembilla, vedere persone che mi fanno i complimenti per me è motivo di grande soddisfazione ed ogni tanto, compatibilmente con gli impegni, ci vado.”
     Cosa vuol dire essere diventato un personaggio di successo, a parte vedere la propria pagina di Facebook passare da 200 a più di 5.000 amici in pochi giorni?
     “Personaggio di successo?!” Stefano ride e continua, “mi sembra eccessivo, magari quello lo è diventato più Kekko, io non ho problemi ad uscire di casa perché la gente mi ferma, però chiaramente vedere che ogni tanto ti fermano perché ti riconoscono per strada fa parte delle piccole soddisfazioni. Posso però dire che non ha cambiato la mia vita, faccio le mie cose normalmente e, ad esempio, con Diego, il chitarrista, abbiamo da anni un trio con cui ancora ogni tanto facciamo le seratine nei locali ed è una esperienza bellissima, perché ci permette di mantenere un rapporto ravvicinato con il pubblico. In queste occasioni proponiamo una musica completamente diversa dai Modà, volutamente, che ci permette di offrire qualcosa di più rivolto ai musicisti.”
     Il primo vero tour dei MODÀ diventati protagonisti della scena musicale italiana partirà da Bergamo, cosa ti aspetti da questo tour?
     “Sino ad oggi ‘La Notte tour’ è stato il nostro tour più importante, però, da questo, grazie anche alla Live Nation, c'è una macchina organizzativa al lavoro. Mi aspetto un bellissimo tour perché l'album è bello, piace a molti, a tantissimi, e nelle occasioni in cui abbiamo suonato, come ad esempio a Radioitalia, abbiamo riscontrato che dal vivo ha un'ottima resa. Ed è bello vedere la gente che canta a squarciagola i nostri pezzi a memoria. Sarà sicuramente un bel tour! Stancante, ma sicuramente bellissimo!”
     C'è qualcuno a cui pensi di dover dire grazie, oltre alla mamma che ti ha comprato il primo basso?
     “Beh, sì, la mamma è sempre la mamma e va sempre ringraziata! Ringrazio sicuramente le persone più strette, gli amici, che hanno seguito sempre il mio cammino, anche i familiari, senza mai ostacolarmi. Approfitto dell'occasione per dire a tutti i genitori di non frenare le passioni dei figli, anche se purtroppo spesso accade. Poi ringrazio sicuramente i Modà, in particolare Kekko, anche perché forse non l'ho mai fatto pubblicamente. Kekko è una persona (molto impulsiva) di grande tenacia, che, anche nei momenti di difficoltà in cui, soprattutto per problemi discografici, il progetto Modà ha rischiato di fermarsi, è riuscito, grazie anche a noi, ma soprattutto alla sua tenacia, a superare tutti gli ostacoli e portare i Modà a raggiungere il successo.”
     Cosa pensi del momento che sta attraversando la musica? Quale è la tua “ricetta” per il futuro?
     “Penso che i Modà siano un buon esempio per la musica, perché in un'epoca caratterizzata dai talent show si è persa la tradizione della gavetta. Anche i discografici non curano più la crescita dell'artista, ma si vuole tutto subito. L'artista viene ‘sbattuto’ in TV, esce con la visibilità della TV, diventa famoso subito e viene ‘sfruttata’ questa fama per vendere dischi, anche se il termine ‘sfruttare’ non mi piace perché ha un senso negativo e io non voglio dargli un significato negativo. Esistono artisti usciti dai talent show che stanno riuscendo a far vedere quello che valgono.” Voi siete l'esempio di collaborazione di successo con artisti usciti dai talent show, vedi il brano scritto da Kekko e Zappa per Alessandra Amoroso oppure Emma, che ha partecipato con voi a Sanremo. “Assolutamente sì! Ripeto, l'unico aspetto negativo a mio parere è proprio legato alla gavetta. Noi veniamo da 10 anni di gavetta e grazie a questo ci siano creati uno zoccolo duro di pubblico e il successo attuale arriva a consacrare il grande seguito che già avevamo grazie ai numerosi fans che ci seguono da anni e quindi credo e spero che difficilmente possa accadere qualcosa che ci possa far sparire. Il nostro zoccolo duro è quello che oggi permette il nostro tour, ma è soprattutto quello che richiede le nostre canzoni alla radio e che compra i nostri CD e al giorno d'oggi, con la crisi del disco, arrivare a vendere 200.000 copie credo sia un piccolo miracolo. Tutto questo è il frutto dell'amore dei nostri fans, vedere il ragazzino che viene a richiederti l'autografo sulla copertina originale del CD credo proprio sia una grande dimostrazione d'amore nei confronti dei Modà.”

 

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