LA GUERRA E LA RESISTENZA
di Antonella Fasolato
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È incredibile come i ricordi di guerra rimangano vivi nelle persone che l’hanno vissuta, il brano seguente è uno stralcio di vita di un uomo che in quel periodo storico ha fatto il militare e poi il partigiano, ascoltare il suo racconto fa entrare nella scena della storia e suscita emozioni forti.
Tratto da “la mia storia”, di Gaspare F.
“…Dai 14 anni il partito fascista nominava i ragazzi avanguardisti e dava loro una divisa grigio verde con i pantaloni larghi fermati al ginocchio e dal ginocchio in giù si mettevano le fasce. La giacca sempre dello stesso colore abbottonata davanti aveva nella parte posteriore delle sacche per mettere oggetti personali.
Tutti i sabati pomeriggio indossavo la divisa e andavo a fare il pre-militare; facevamo delle marce e venivamo istruiti come si doveva fare in caso di guerra. Se qualcuno faceva tre assenze, per punizione veniva mandato a Padova in un cortile militare, doveva camminare per un’ora a piedi scalzi sui sassi con uno zaino sulle spalle, esperienza che ho provato.”
16 maggio 1943
“Sono partito per il servizio militare e sono stato mandato a Fano, in fanteria quarta compagnia, durante il viaggio ero responsabile di altri tre ragazzi, ma quando sono arrivato a destinazione uno era sceso a Monselice e se ne era tornato a casa, così all’arrivo a destinazione ho rischiato una punizione, il ragazzo fuggito poi è arrivato in caserma il giorno dopo.
La caserma era bella grande e c’erano i muli per il trasporto delle armi, io insieme ad altri 9 - 10 militari mi occupavo dei muli. Mi ero offerto di mia iniziativa e mentre gli altri militari andavano ad esercitarsi sui monti con gli zaini, chi si occupava degli animali rimaneva giù e noi ci erano organizzati che radunando tutti gli animali in tondo e con una persona a turno in mezzo che li curava, avevamo anche il tempo di andare a fare il bagno.
I militari quando tornavano dalle esercitazioni erano stravolti di stanchezza, così che i miei amici continuavano a dirmi se era possibile diventare anche loro conducenti, ma ormai i ruoli erano stati assegnati.”
8 settembre 1943
“È caduto Mussolini e si parlava di armistizio, noi ragazzi militari siamo stati condotti a Mercatino vicino a san Marino dove c’era una fabbrica di zolfo, accampati in una scuola dovevamo presidiare il paese perché era pieno di
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