un paio di mesi fa aveva rispettato il crono programma prefissato e la cui conclusione slitta di soli 6/7 mesi;?la realizzazione del Beato Giovanni XXIII ha visto la partecipazione e la collaborazione proficua del Governo, dell’amministrazione regionale e di quelle che si sono succedute negli anni, di diverso colore, tanto in Provincia quanto in Comune”.
     “In merito ai costi a metro quadro – continua Belotti – il Nuovo Ospedale di Bergamo, che è praticamente in fase di collaudo, pur essendo una struttura d’eccellenza può vantare un costo di soli 1.050,00 €/mq, a fronte di un costo medio per costruzioni analoghe in Lombardia pari a 1.800 €/mq e in altre regioni addirittura di 8-10.000,00 €/mq”.
     “Inoltre l’ingresso dal lato di via King, ovvero la via attraversata dalla ferrovia, cui si fa riferimento nel servizio e che, in mancanza di sottopassaggio, impedirebbe, a passaggio livello chiuso, l’accesso all’ospedale è un ingresso secondario. Quello principale e quello del Pronto soccorso, infatti, sono accessibili dall’asse interurbano, una strada a largo scorrimento; a questo proposito, va sottolineato che la scelta di localizzare l’ospedale nella zona sud della città è stata fatta proprio in ragione della facilità di accesso all’area, previa visione di un approfondito studio geologico”.
     Poi la stoccata: “Il sottoscritto assessore regionale esprime la sua protesta per il servizio andato in onda che travisa la realtà facendo passare un ospedale di così alto livello, orgoglio di tutti i bergamaschi, che costituirà un’autentica eccellenza non solo per la sanità lombarda e italiana, ma anche internazionale, possa essere anche solo lontanamente paragonato alle tante cattedrali nel deserto, nonché pozzi senza fondo, di cui l’Italia, soprattutto meridionale, è piena (qualche esempio per tutti: l’ospedale fantasma di Pizzo Calabro, mai inaugurato, dove gli ascensori sono così minuscoli da che le lettighe non entrano, l’ospedale di Cagliari, che avrebbe dovuto avere, sulla carta, di 1.040 posti letto, mentre ne ospita solo un centinaio e l’ospedale di Turi, nel Barese, che, nato come centro per curare le tossicodipendenze, è diventato, esso stesso, regno di spacciatori e drogati; quello di Vico del Gargano, in provincia di Foggia, che è stato inaugurato 11 volte e non è mai entrato in funzione)”.
     Belotti, come molti altri a dire il vero, si chiede “i motivi per cui non sono state trasmesse le immagini dei sotterranei che risulterebbero allagati; che venga trasmesso un altro servizio giornalistico, nel quale venga riportata con correttezza la reale situazione del cantiere dell’ospedale nuovo” e auspica “che la medesima troupe del Tg1 possa predisporre, nei prossimi mesi, il servizio della

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