culturali di scoprire qualcosa di cui essere sicuri che in qualche modo sia sfuggito a tutti i saggi del luogo può essere irritante.” Per gli attuali discendenti dei Maya, si intende, sì perché tutti i grandi cervelloni del pianeta si prodigano ad interpretare il popolo Maya con presunzione e con teorie sorprendenti quanto inverosimili, sebbene basterebbe chiedere a loro, ammesso che vogliano rispondere, in quanto molte sacre scritture non sono andate perdute durante l’invasione degli spagnoli che ebbe inizio il 17 agosto del 1519, una data ampiamente prevista dagli sciamani Maya, mentre quasi tutta la loro cultura è stata tramandata per millenni con la semplice parola.
     Con i capitoli successivi si entra nel vivo delle questioni scientifiche, partendo dal pericolo che la diminuzione della potenza del campo magnetico terrestre e la sua prossima inversione determineranno e proseguendo con la prossima eruzione dello Yellowstone o della caldera di Long Valley. La prossima, non la possibile, perché è certo che erutteranno, la questione è: quando? Sarà il 2012 l’anno della loro eruzione visto che, ad esempio, lo Yellowstone è già in ritardo nella sua tabella di marcia?
     La fine del mondo ad opera delle macchie solari è il capitolo che mi ha colpito di più, ma a chi importa delle mie opinioni, la questione è che il fenomeno viene ripetutamente sottovalutato, mentre la comunità scientifica tende a non volerne parlare; segno che il problema non è fantasioso. Basta considerare quanta tecnologia satellitare è stata sviluppata e lanciata nello spazio ad un’orbita geostazionaria ad esclusivo beneficio dello studio delle macchie solari. Basta veramente poco, da uno starnuto del Sole nella direzione giusta ad un suo possibile sonnellino e ci ritroviamo senza cibo per molti degli ormai 7 miliardi di abitanti del pianeta appena raggiunti.
     Come se ciò non bastasse, a rendere ancora più capriccioso il Sole c’è anche una nube interstellare di energia, nella quale il nostro sistema solare sta iniziando a penetrare. Essa determina uno scompenso diretto dei campi magnetici dei pianeti, come è già accaduto a Giove e Saturno, con inversioni dei poli dello stesso; toccherà anche al nostro pianeta.
     Se volete credere a nulla di tutto ciò, ecco, potreste farlo, ma il fatto che entro duecento anni un meteorite della grandezza di quello che sessantacinque milioni di anni fa concorse all’estinzione dei dinosauri è matematicamente certo. Il problema è che, nonostante lo sapremo con largo anticipo, nel caso, non avremo una sola arma per prevenire la catastrofe.
     Buon 2012 a tutti!
                                                                               Graziano Paolo Vavassori

      pagina 04 di 04
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Recensione, Apocalisse, 2012, Lawrence E. Joseph, Predizione, Maya, Fine, Mondo, Catastrofe, Vulcani, Radiazioni, Magnetismo