L’ALLEGRA APOCALISSE
                                              di Arto Paasilinna

     Mi sono sempre vantata di essere una buona consumatrice di libri; nella mia vita ne ho letti tanti e tanti altri ho intenzione di leggere negli anni a venire. Complice la mia innata velocità nella lettura, i libri che sono transitati dal mio comodino hanno in loco effettuato soggiorni decisamente brevi… tutti, tranne uno. Giace lì da quasi tre mesi. “Non ci credo” mi sono detta “è la prima volta che mi capita di addormentarmi con il naso a fare da segnalibro…” e state sicuri che la sottoscritta è dotata di un gran buon segnalibro.
     Forse mi stupisco per nulla, forse a tanti è capitato di non riuscire a digerire un romanzo, ma a me mai e vi posso assicurare che ho messo tutto il mio impegno nella lettura di questo libro, ma non sono nemmeno riuscita ad arrivare alla fine. Al confronto, il librettino di istruzioni di un mobile (svedese) dell’IKEA è molto più stimolante. Sto parlando di “L’allegra apocalisse”, del finlandese Arto Paasilinna.
     La recensione che accompagnava l’uscita del libro mi ha incuriosito da subito e così mi sono decisa all’acquisto, la trama sembrava molto promettente. Asser Toropainen, vecchio comunista “gran brucia chiese”, in punto di morte convoca il nipote Eemeli e gli affida l’incarico di utilizzare tutti i propri beni terreni per costruire un tempio, spinto non tanto dalla ritrovata fede religiosa, ma dal desiderio di “sistemare i conti con il Padreterno”. Attraverso la neonata “Fondazione Funeraria Toropainen”, Eemeli lavora alacremente per realizzare l’ultimo desiderio del compianto Asser e nei boschi della proprietà, esattamente nella regione del Kainuu al Poggio del Diavolo, come per magia sorge una perfetta chiesa in legno, costruita nel più puro stile nordico: tutta in legno, 800 posti a sedere, luminosa, accogliente e totalmente isolata dal resto del mondo.
     Intorno alla cappella ed alla canonica, per molti anni senza prete, prolifera molto presto un’allegra comunità di persone, che vivono di quello che hanno intorno: ecologisti arrivati dalla città per difendere la chiesa dall’abbattimento perché costruita abusivamente e improvvisate guardie di frontiera che difendono la neonata comunità dagli attacchi esterni, una sorta di società a metà strada fra la comune anni Settanta e i gruppi New Age odierni, una accozzaglia di personaggi strampalati che Paasilinna accosta al personaggio principale, Eemeli, già di per sé abbastanza estroso.
     Quando il Pianeta va in malora e scoppia la Terza Guerra mondiale, la comunità boschiva viene solo lambita dalla catastrofe. A New York una colossale

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