Il libro di Ossendowski si concludeva con una terribile profezia, ovvero che il Re del mondo avrebbe pronunciato nel 1890: “Sempre di più gli uomini dimenticheranno le loro anime e si occuperanno dei loro corpi. Sulla Terra regnerà la più grande corruzione. Gli uomini diverranno simili ad animali feroci, assetati del sangue dei loro fratelli. Ci sarà una guerra tremenda fra tutti i popoli e interi popoli saranno eliminati. Vi saranno crimini inauditi, che il mondo ancora non ha conosciuto. La Terra si svuoterà e Dio se ne allontanerà. Allora io invierò un popolo che con mano forte sradicherà le erbe cattive del vizio e della follia e guiderà i fedeli dello spirito nella battaglia contro il male.”
     Ecco perché i comandi delle SS, alla fine degli anni '30, organizzarono la loro folle spedizione alla ricerca di Agharti. Volevano essere loro i “purificatori” del mondo, come oggi lo vogliono i militanti di al-Qa‘yda, ispirati da un uomo che per lungo tempo si era nascosto in un “regno sotterraneo” tra i monti dell'Asia. Scriveva il grande orientalista italiano Giuseppe Tucci, che nel 1933 aveva effettuato un'importante spedizione scientifica nel Tibet: “Del resto sotto questo cielo, tra gente per la quale il fantastico è più reale di ciò che si vede e si tocca con la mano, inconsciamente si è quasi portati a sospettare dappertutto l'invisibile presenza di forze che non conosciamo.”

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