BAMBINE ALIENE, OVVERO “PICCOLE DONNE NON CRESCONO”
                                              di Cristina Mascheroni

     A sei anni si vedono grasse, a nove sono già a dieta, si tingono i capelli, si mettono la lacca sulle unghie, indossano scarpette con il tacco, imitano le star della TV e le loro mamme gongolano: questa è l’immagine inquietante che emerge da una ricerca svolta dal British Journal of Psychology, uno studio che fotografa la nuova realtà delle bambine in America. Sono oltre 3 milioni le bambine e le adolescenti (con un’età compresa fra i 3 e i 11 anni) che affollano ogni anno i concorsi di bellezza negli USA, dando luogo ad un business da miliardi di dollari.
     Il massimo della scellerataggine l’ha raggiunto “Little Miss America”, un reality che, grazie al cielo, a furor di popolo ha chiuso i battenti. Chi l’ha visto è rimasto sconvolto: bambine di sei-otto anni con i capelli tinti, le extension e le unghiette laccate di rosso che fanno mossette sexy, scimmiottano baby star, copiano i capricci della viziatissima Suri Cruise, figlia del celeberrimo Tom, divetta che non può star senza le sue scarpette con il tacco, i capelli ossigenati di Kingston, figlio di Gwen Stefani, leader dei NoDoubt, eccentrica platinata, e il guardaroba stilosissimo e infinito di Willow Smith, figlia dell’altrettanto celeberrimo Will, undicenne snob imitatissima dalle coetanee.
     Storie che a raccontarle fanno accapponare la pelle. Come rimanere insensibili davanti allo strazio di Chloe, reginetta di bellezza del Texas, 9 anni, costretta a subire la depilazione delle sopracciglia per poter essere considerata degna di cavalcare le passerelle della bellezza… ma avete idea di cosa voglia dire strappare le sopracciglia a una bimba così piccola? Oppure costringerla alla ceretta sulle gambe per eliminare la “fastidiosa” peluria infantile? La mamma si difende: “un po’ di dolore per vincere il titolo? Perché no?” Già, cosa volete che sia un po’ di dolore?
     È un business enorme quello che gira intorno a queste bimbe, un mercato che colleziona centinaia di dollari spesi da migliaia di famiglie che credono ancora che questo sia il vero “American Dream”. Salire sul carrozzone di questo circo costa relativamente poco, dai 100 ai 200 dollari la tassa di iscrizione ai concorsi di bellezza, ma rimanere nel giro rappresenta un bell’impegno economico, basti pensare che solo gli abiti costano dai 1.000 ai 5.000 dollari ciascuno! Intervistati, alcuni genitori non si sono lamentati delle spese, anzi, è sembrato tutto normale, anche perché quando una bimba vince un concorso i dollari cadono dal cielo come piovesse e i contratti arrivano, facendo impazzire di

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