INFRASTRUTTURE: UN’OPPORTUNITÀ PER L’ECONOMIA BERGAMASCA
                                              di Pierluigi Piromalli

     Nella sempre più preoccupante fase di stallo dell’economia nazionale ed in attesa delle prime iniziative del neonato Governo tecnico Monti che, con la benedizione del Presidente della Repubblica, dovrà procedere alle rigorose ed imprescindibili riforme richieste dall’Europa, l’economia bergamasca cerca faticosamente di mantenere una posizione di riferimento, sia per se stessa sia per il sistema-Paese e guarda, con speranza, alla realizzazione delle infrastrutture sul proprio territorio provinciale. Tali opere, in corso di realizzazione, dovrebbero consentire il rafforzamento del ruolo di centralità produttiva, soprattutto del Nord Italia o, se si preferisce, del Sud Europa, ponendo Bergamo quale fulcro geografico di tale progetto. In questo quadro dinamico fondamentale per Bergamo e per l’intera provincia, diventa basilare decifrare la tempistica per la piena operatività delle opere infrastrutturali funzionali all’intero sistema produttivo territoriale, poiché solo la capacità di concludere i lavori in tempi rapidi sarà il fondamentale segnale di crescita e di ripresa dell’economia locale e di quella nazionale.
     Snocciolando i dati ufficiali si apprende che il valore delle infrastrutture progettate nell’area bergamasca è pari a due miliardi e quattrocento milioni di euro, una cifra enorme, che costituirà una risorsa epocale per trasformare la realtà del tessuto sociale ed urbano per i prossimi decenni e che metterà la provincia orobica nelle condizioni di competere con le strategiche realtà nordeuropee. La pioggia di investimenti riguarderà, infatti, la realizzazione di strade, autostrade, linee ferroviarie, piste ciclabili e tutte le annesse opere di raccordo che faciliteranno da una parte gli spostamenti e la mobilità locale, sempre assetata di nuove soluzioni, e dall’altra la possibilità di interconnessioni con la rete nazionale e soprattutto con quella europea, la quale rappresenta la finalità primaria del progetto. Questo pacchetto di interventi cambierà, come facilmente intuibile, la fisionomia della bassa bergamasca, che sarà attraversata dalle opere principali e, di riflesso, il territorio limitrofo, con ricadute significative anche sul capoluogo orobico.
     Sarà più facilmente raggiungibile Milano, crocevia dei traffici commerciali e città simbolo dell’economia nazionale, poiché saranno garantite maggiori e diversificate possibilità di collegamento tra snodi autostradali e linee ferroviarie potenziate. Bergamo e provincia si porranno, in particolare, anche se ancora l’opinione pubblica sembra non del tutto consapevole di questo aspetto, nel mezzo

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