C'è qualcuno a cui pensi di dover dire grazie, oltre alla mamma che ti ha comprato il primo basso?
     “Beh, sì, la mamma è sempre la mamma e va sempre ringraziata! Ringrazio sicuramente le persone più strette, gli amici, che hanno seguito sempre il mio cammino, anche i familiari, senza mai ostacolarmi. Approfitto dell'occasione per dire a tutti i genitori di non frenare le passioni dei figli, anche se purtroppo spesso accade. Poi ringrazio sicuramente i Modà, in particolare Kekko, anche perché forse non l'ho mai fatto pubblicamente. Kekko è una persona (molto impulsiva) di grande tenacia, che, anche nei momenti di difficoltà in cui, soprattutto per problemi discografici, il progetto Modà ha rischiato di fermarsi, è riuscito, grazie anche a noi, ma soprattutto alla sua tenacia, a superare tutti gli ostacoli e portare i Modà a raggiungere il successo.”
     Cosa pensi del momento che sta attraversando la musica? Quale è la tua “ricetta” per il futuro?
     “Penso che i Modà siano un buon esempio per la musica, perché in un'epoca caratterizzata dai talent show si è persa la tradizione della gavetta. Anche i discografici non curano più la crescita dell'artista, ma si vuole tutto subito. L'artista viene ‘sbattuto’ in TV, esce con la visibilità della TV, diventa famoso subito e viene ‘sfruttata’ questa fama per vendere dischi, anche se il termine ‘sfruttare’ non mi piace perché ha un senso negativo e io non voglio dargli un significato negativo. Esistono artisti usciti dai talent show che stanno riuscendo a far vedere quello che valgono.” Voi siete l'esempio di collaborazione di successo con artisti usciti dai talent show, vedi il brano scritto da Kekko e Zappa per Alessandra Amoroso oppure Emma, che ha partecipato con voi a Sanremo. “Assolutamente sì! Ripeto, l'unico aspetto negativo a mio parere è proprio legato alla gavetta. Noi veniamo da 10 anni di gavetta e grazie a questo ci siano creati uno zoccolo duro di pubblico e il successo attuale arriva a consacrare il grande seguito che già avevamo grazie ai numerosi fans che ci seguono da anni e quindi credo e spero che difficilmente possa accadere qualcosa che ci possa far sparire. Il nostro zoccolo duro è quello che oggi permette il nostro tour, ma è soprattutto quello che richiede le nostre canzoni alla radio e che compra i nostri CD e al giorno d'oggi, con la crisi del disco, arrivare a vendere 200.000 copie credo sia un piccolo miracolo. Tutto questo è il frutto dell'amore dei nostri fans, vedere il ragazzino che viene a richiederti l'autografo sulla copertina originale del CD credo proprio sia una grande dimostrazione d'amore nei confronti dei Modà.”

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