FINALMENTE TRIONFA LA LIBERTÀ SESSUALE
                                  di Gaudenzio Rovaris

     Il mito moderno sembra essere il trionfo del sesso in tutte le sue manifestazioni. La storia ci dice che é l’anticamera della decadenza più profonda.
     Come i miei lettori ormai sanno, le considerazioni che vengono suggerite a questa mia rubrica sono ispirate da colloqui occasionali con le persone che mi circondano o da letture di articoli di giornale che sono solito leggere “a posteriori”, quasi a verificare come Machiavelli le conseguenze e le leggi che sottostanno ai fatti umani.
     Così nei giorni scorsi mi é capitato tra le mani il numero 40 del settimanale “Grazia” (beh, é utile ogni tanto sbirciare il livello culturale dell’altro sesso… o del nemico nel caso dei quotidiani…) che a pagina 86 intitola il servizio “Benvenuti nell’era della pansessualità” con occhiello “cadono i tabù, gli schemi, le etichette: omo, etero, trans, bisex. Siamo tutti liberi di sperimentare. Ma, alla fine, ne varrà la pena?”
     Cito un paio di passi che mi hanno guidato nella mia solita riflessione storico-letteraria: “…il futuro sarà caratterizzato […] dalla voglia di sperimentare […] e vivere l’eros in modo completamente fuori dagli schemi, cercando situazioni sempre nuove e gestendo la dinamica del piacere con dinamiche non tradizionali”; “L’era pansessuale é quella in cui i divieti sono abbattuti, ognuno é libero di esprimere le proprie inclinazioni senza sentirsi sbagliato o diverso”. Certo mi riesce difficile credere che i gay party siano una dimostrazione di libertà… come le case chiuse che hanno lasciato il posto a case aperte… come le “lucciole” che diventano sempre più scure, giovani e… schiave, come il proliferare di luoghi di benessere con massaggi di ogni tipo… (absit iniuria verbis).
     Nell’articolo vengono citati studi sociologici della Malmö University, articoli del The Guardian, ricerche della Britain’s National Healt Service, dell’università del Kentucky, una casa di produzione di film hard gestita da donne a Barcellona…
     Lo studio della storia ci dice che nei momenti di massimo splendore delle civiltà piano piano hanno preso il sopravvento il piacere sul dovere, l’enorme diseguaglianza sociale, l’erotismo esagerato a scapito di valori profondi, i parvenus che venivano dalle province: “Ché le città d'Italia tutte piene / son di tiranni, e un Marcel (figlio adottivo di Augusto e candidato a succedergli, ma che morì prima di lui) erede diventa / ogne villan che parteggiando viene”

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