criminale (due colpi di pistola, non uno di più né uno di meno, il primo per uccidere ed il secondo perché non si sa mai) si rivela essere un afrodisiaco più potente di qualsiasi sentimento, una comunione col prossimo molto più intima di qualsiasi relazione amorosa: “...quando si uccide qualcuno, lo si conosce eccome. È una forma di conoscenza biblica: colui che viene assassinato si concede”. Urbano continua così la propria catena di morti, ebbro della sensazione regalatagli dal suo “lavoro”: almeno finché il boss non gli chiede di uccidere un politico e la sua famiglia, tra cui c'è anche una strana ragazzina...
     Non ho voluto cercare notizie sulla Nothomb se non prima di aver finito il libro. In parte perché credo che le opinioni che si trovano nei forum siano troppo soggettive per poter avere un peso, in parte in quanto credo anche che, nonostante questo, abbiano la forza sottile dei pregiudizi. Insomma, volevo arrivare alla Nothomb, di cui si favoleggia la profondità, completamente acritica. Ora che mi sono fatta un'opinione, mi sono concessa di navigare in qualche sito francese: la maggioranza degli ammiratori d'Oltralpe è netta e contrasta decisamente con i giudizi un po' infastiditi del pubblico medio in Italia. Sarà un caso, ma sui siti nostrani mi sono imbattuta quasi sempre in critiche come “banale”, “scontata”, “non capisco cosa ci trovi la gente”: beh, ho un po' la sensazione che queste opinioni siano affrettate e pretestuose.
     La Nothomb si presenta con una scrittura lineare all'eccesso, senza preziosismi ed, anzi, a volte condita con termini gergali: ma linearità, Montanelli sarebbe d'accordo con me, non significa banalità o assenza di cultura. La formazione da filologa dell'autrice risuona in ogni pagina, nessuna parola viene utilizzata a caso.
     Inoltre, basta essere muniti di un minimo di erudizione e di curiosità per trovare in “Diario di Rondine” molte citazioni, a cominciare da quelle legate ai nomi scelti dal killer, Urbano e Innocenzo. Proprio noi italiani dovremmo ricordarci del papa promotore della prima Crociata e di quello legato all'Inquisizione...
     Per raccontare una storia del genere, imperniata su un killer, bisogna andare al di là del facile tranello della morale comune; la banalità sarebbe stata proprio quella di dare al racconto un taglio censorio, stabilendo già con la prospettiva autorale il concetto di bene e male, ovviamente declinato nella condanna delle azioni del protagonista. Invece, Nothomb racconta la sua favola grottesca, alla Tim Burton, veleggiando leggera nella trama, permettendosi di analizzare le

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