fotogrammi andando a sostituire una porzione di quello originale. Idem per l’audio, ma in modo meno banale, per il quale non intendiamo sconfinare in discorsi troppo tecnici. Ci basta che voi sappiate che di un filmato originale con 60 fotogrammi al secondo, dopo il Raster il flusso avrà i medesimi fotogrammi dell’originale, ma con inseriti un numero variabile di fotogrammi e tracce audio diversi.
Perché questa tecnica è stata considerata legale? Clara spiegò che la manipolazione dell’inconscio con questo metodo tutt’ora in uso influenza soltanto le menti molto deboli, quindi non ha effetto sulla maggior parte della popolazione. Insomma, è come dire che se un virus colpisce solo chi ha già le proprie difese immunitarie basse non merita di essere debellato, in quanto il danno che potrebbe arrecare alla popolazione è minimo. Naturalmente Report la vedeva in maniera diversa e si recò sull’EUR301 in quanto l’unico satellite autorizzato e munito della tecnologia tedesca atta ad utilizzare il metodo Raster.
Povera Clara; terminato il servizio per il quale a lungo si era preparata, qualcosa di imprevedibile mise fine alla sua vita quando ancora Marco la stava filmando. Si sa che nello spazio vi sono milioni di oggetti-spazzatura che ruotano pericolosamente nell’orbita terrestre. Dal video di Report si nota un pezzo di catena sotto al piede di Clara che, ad un certo punto, ha bucato la tuta spaziale. Clara urla, grida aiuto, in un attimo al viso si sostituisce una macchia uniforme di color porpora e il suo corpo, inerme, galleggia nello spazio allontanandosi. Il resto dello staff rimase basito e scosso e per qualche minuto non si registrarono parole.
Si può presumere ad un corto circuito causato da quel pezzo di catena che ha fuso la tuta di Clara e messo in corto il sistema di orientamento dei pannelli solari del satellite, motivo per il quale la società proprietaria dell’EUR301 non ha perso tempo nel mandare una navicella di soccorso, dissero loro, sì, ma per chi, per Clara o per il satellite?
Coscientemente o stupidamente, i giornalisti di Report ancora vivi hanno atteso l’arrivo della navicella della società ma, fatalità, il mezzo con il quale lo staff di Report stava rientrando sulla Terra si disintegrò nell’atmosfera, insieme all’attrezzatura ed ai filmati. Oggi sappiamo che non è andata così; oggi sappiamo che i filmati sono stati strappati dalle mani dei giornalisti non certo con delle buone maniere e si potrebbe ipotizzare l’accusa di omicidio al fine di insabbiare un caso, una verità, che avrebbe dato fastidio a molti.
Oggi, vent’anni dopo, una verità viene a galla ma molte altre attendono di essere rese pubbliche. Ci auguriamo che qualche altro essere umano non ci rimetta la vita affinché questo continui ad accadere.
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