A MIO PADRE
                                  di Loredana Becherini

 

Da qui ora per te queste parole
ti scrivo che mai leggerai.
Nella trina intricata di pensieri
che ricamano simboli tra i rami
al sereno protesi al trasmutare
lento della stagione tu mi appari
malinconico sguardo
sospeso il tempo delle negazioni.

Sento fiabe narrate nei mattini
freschi delle domeniche perdute
rintocchi di campane sullo sfondo
della tua voce a rispondere grave
ai miei mille perché. Così l’invito
che mi rialzava dopo una caduta
-coraggio non è nulla-
dentro ancora mi splende. Non sapevo
allora quante volte la tua voce
avrei ascoltato nelle mie tristezze.

Divelte le radici il mio dolore
restò sospeso nelle ragnatele
del tempo come immemore di te
e il calore si sciolse del tuo abbraccio
che ora avverto nell’aria nella fuga
di nubi che trascorrono l’ azzurro
e il tuo nome di polvere e la voce
tua di silenzio accolgo
nell’ incorrotto vento dei ricordi.

     (da "Tentazioni")

 

Nota esplicativa
     Questa lirica è tratta dalla silloge intitolata “Tentazioni”, con la quale l’autrice ha ottenuto l’alto riconoscimento del “Premio delle Arti Premio della Cultura” ed. 2008 per la sezione Poesia.

     Perché questo titolo?  Le “Tentazioni” sono quelle che la poesia suggerisce, plasmando le parole delle emozioni, dei sentimenti, delle riflessioni, per saggiare la capacità di esprimere l’inesprimibile, quel non-detto che resta sotteso alle parole tentatrici, che costituisce l’essenza del messaggio poetico.

 
 
 
 
 
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