INQUINAMENTO, BLOCCHI
                                  di Pierluigi Piromalli

     L’inquinamento atmosferico, nonostante le perturbazioni continuino a raggiungere con insistenza la pianura padana portando piogge e neve, sembra non voler abbandonare la Lombardia, costringendo gli amministratori del Pirellone a ventilare misure estreme come il blocco del traffico veicolare su tutta l’area interessata. A Bergamo, come in tutta la Regione, la situazione è ormai fuori controllo, nel senso che è stato speso il bonus dei trentacinque giorni all’anno previsti dall’Unione Europea quale limite oltre il quale è fatto obbligo di assumere iniziative finalizzate a contenere l’emissione delle tanto temute polveri sottili. Si ripropone, così, l’annoso problema del blocco veicolare, misura che tradizionalmente ha un maggior impatto sul sentire comune, ma che, dati alla mano, suona più come un palliativo che come concreta soluzione di fronte alle altre cause dell'inquinamento atmosferico, imputabili, altresì, agli impianti di riscaldamento, spesso vetusti e non a norma di legge (il Pirellone, ormai ex sede della Regione Lombardia, viene riscaldato ancora a gasolio n.d.r.), ed agli impianti industriali. Sarebbe interessante chiedere agli amministratori locali, anche bergamaschi, come mai i blocchi del traffico siano una costante dei mesi invernali e mai tale iniziativa venga valutata in coincidenza dello spegnimento stagionale degli impianti di riscaldamento!
     Anche a Bergamo sembra prevalere la filosofia del politicamente corretto in materia ambientale, vale a dire quella tendenza che vuole che siano le auto le vere responsabili della pessima aria che si respira. L’inquinamento, al di là delle elucubrazioni mentali di politici ed assessori locali e della contesa tra il Governatore Formigoni e l’aspirante tale, Penati, che si sono rimpallati accuse sulla gestione dell’emergenza, è figlio di una molteplicità di fattori, tra i quali sicuramente ricopre un ruolo non indifferente quello della circolazione veicolare. È stato lo stesso Formigoni, poi, nel replicare agli attacchi dell’opposizione, a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione politica, accusando la sinistra lombarda di inerzia totale in materia ambientale, contrariamente alle iniziative ecologiche assunte dai Comuni amministrati dal centrodestra.
     A ben vedere ed analizzando la realtà regionale e più in particolare quella orobica, è palese che la realtà del Nord Italia sia diversa da quella che caratterizza altri nuclei urbani europei, dove le condizioni geografiche ed anche meteorologiche sono diverse e favoriscono un maggiore ricircolo dell’aria.

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