avere uno sviluppo a senso unico e malauguratamente verso il mercato americano. Infatti, se già si era messo un punto di domanda sulla futura SUV di lusso di casa Alfa, la quale, tra l’altro, sarebbe stata costruita proprio in America, le ultime dichiarazioni di Marchionne danno quasi come certa la possibilità che dopo il lancio dell’imminente nuova Giulietta (il nome è stato frettolosamente cambiato da poco in quanto “Milano” non si sposava con la recente chiusura dello storico stabilimento Alfa Romeo ad Arese n.d.r.), e qualche face-lifting di routine, la produzione Alfa Romeo non avrà seguito in Italia. Come del resto l’ammiraglia Lancia non sarà nient’altro che una Chrysler C300 con il logo italiano, venduta identica su tutti i mercati ma con marchi diversi a seconda della maggior popolarità di uno o dell’altro. Non basta. Tutto ciò è stato pianificato sostenendo, sempre da parte di Marchionne, che addirittura in campo motoristico l’azienda americana nei propulsori a benzina è ben più avanti di noi e di parecchio! Ma scusate, fino a ieri non s’era detto il contrario? Ma dove sta la verità?
     Purtroppo la realtà è un’altra! A quanto dicono a Torino, sia lo stabilimento polacco di Tychy nonché quello serbo, ex Zastava, dove tutt’ora si produce la Punto Classic, sembra siano migliori sia qualitativamente quanto quantitativamente dei nostri, tanto da essere deputati a nuovi porti per l’arrivo di innovative catene di montaggio per la costruzione dei nuovi modelli e confermando ormai, senza ombra di smentita, la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese entro il 2012.
     E così, se in Sicilia già piangono i loro posti di lavoro ormai obbiettivamente persi, in Campania, a Pomigliano d’Arco, c’è poco da ridere visto che anche là si è trovato da dire sul livello di qualità della produzione attuale di Alfa 147, GT e 159!
     Cos’è, tutto ad un tratto non siamo più capaci di costruire le automobili? Volete farmi credere che i polacchi ed i serbi siano migliori di Noi a lavorare nei Nostri impianti? Beh, francamente non ci credo! Penso solo che produrre automobili in quei paesi sia solo più conveniente e maggiore sia solamente il margine di utile ricavabile! Per fortuna che la Fiat nel 2009 ha chiuso il bilancio in positivo, incrementando addirittura le vendite, e che codesto famigerato anno appena trascorso, in realtà, ha segnato praticamente gli stessi numeri di vendita globale di automobili del passato 2008 (2.150.000 vetture stimate).
     Concludendo possiamo dire che purtroppo è vero: “la crisi c’è, ma sempre per i soliti”.

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