da quattro o più unità e con reddito fino a 35.000 euro il contributo potrà incidere, nelle stesse proporzioni, su un tetto di spesa di 1.230 euro”. Cosa c’è che non va? Nulla, ma avete letto bene quanto sopra? Rileggetelo dall’inizio... dice: “Per una singola unità” il che, se interpreto correttamente, vuol dire per una sola persona, per un single quindi. Fatemi capire: per la Regione Lombardia un single non è considerato un avente diritto per il contributo per l’acquisto di niente po’ po’ di meno che la prima casa e per lo Stato invece è una categoria che può beneficiare di un bel bonus per andare in vacanza? Cioè, i soldi per contribuire alla prima casa no e per andare in vacanza sì? E allora chi vuole che queste persone rimangano dei “bamboccioni” a casa coi genitori, loro stessi o lo Stato?
     Io trovo assurdo che i single non vengano considerati per accedere ad un contributo importante come quello dell’acquisto della prima casa ma lo siano, e, lo sottolineo, senza tanti distinguo di gravidanze o decessi vari, per andare in vacanza. Assurdo. Anche questa è Italia. C’è chi ti chiama “bamboccione” perché a 30 anni sei ancora in casa con i tuoi genitori, senza permetterti di essere autonomo non considerando che da solo e con uno stipendio normale è praticamente impossibile mangiare e campare in affitto o con un mutuo; c’è sempre chi ti definisce “bamboccione” che ti esclude dai contributi una tantum per l’acquisto della tanto sognata prima casa, e c’è sempre lui (lo Stato) che ti dà però i soldi per andare in vacanza e lasciare mammà a casa a rifarti il letto... ah ah ah... ridicolo. Altri commenti sarebbero superflui.

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