IL VACCINO ACCHIAPPA-FANTASMA
                                  di Francesca Frosio

     Fino a qualche mese fa uno spettro sembrava aggirarsi per l’Italia: quello dell’influenza A (H1N1). Con servizi allarmanti e titoli strillati, i media ci mettevano in guardia dalla diffusione di questo nuovo virus, partito da uno sperduto paese del Messico, ma potenzialmente capace di raggiungere ogni angolo del mondo.
     Già la primavera scorsa, visto l’elevato numero di morti in America Latina, si parlava con preoccupazione di questa “influenza suina”, capace di passare da uomo a uomo e non solo da animale a uomo (come la precedente aviaria, a cui inizialmente era stata paragonata). L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò lo stato di allerta e, dopo alcuni mesi, il livello 6 di gravità: pandemia. In Italia l’arrivo della nuova influenza era previsto per l’inverno, in concomitanza con la stagionale. A giugno il Ministero della Sanità firmò un contratto con la casa farmaceutica Novartis per la produzione del vaccino.
     Dopo una pausa estiva, a settembre, ripartì il tam-tam mediatico sull’influenza A. Si fecero sentire anche opinioni diverse da quelle sentite fino ad allora. Alcuni medici sostenevano che non fosse più grave di una normale influenza, ricordando che di norma anche quella classica causa 8.000 morti l’anno e che costituisse un pericolo mortale solo per i pazienti che avessero già gravi patologie.
     In Italia, a fine ottobre, con 8 milioni di dosi, partì la campagna di vaccinazione nazionale: prima bambini, anziani e malati cronici, poi il resto della popolazione. L’obiettivo era quello di vaccinarne il 40%. Il vaccino, però, veniva accompagnato da uno strascico di polemiche. C’è chi lo critica, chi lo definisce “non sicuro”, chi afferma che sia “non necessario”. A differenza di Svezia e Olanda, dove tutti si sono vaccinati, e del resto dell’Europa, dove la risposta al vaccino è stata elevata, da noi la maggior parte delle persone lo ha rifiutato.
     A distanza di mesi moltissime scatole di vaccino giacciono nei depositi. L’influenza A in Italia ha fatto “solo” 316 vittime, poche rispetto alle 8.000 della tradizionale, mentre nel mondo sono state 14.000, un numero sempre inferiore alle stime catastrofiche fatte nei mesi precedenti. Sembra proprio che lo spettro di un virus gravissimo sia, appunto, solo un fantasma. Il Governo ha speso 184 milioni di euro per i vaccini, 7 euro a scatola: uno spreco, di cui ora si cercano di capire le ragioni.

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