Mondiale, quando Adolf Hitler visitò Parigi, i francesi disattivarono gli ascensori, costringendolo ad utilizzare i gradini per salire fino alla sommità della stessa, giustificando il fatto che, causa guerra, era impossibile trovare il pezzo di ricambio per poterli rimettere in funzione. Hilter rimase a contemplare la


maestosità dell’opera da terra mentre i francesi, furbacchioni, se la ridevano: dopo un paio d’ore dalla partenza dei tedeschi da Parigi gli ascensori tornarono a funzionare! Questo giochetto impedì ai tedeschi di scoprire le apparecchiature di trasmissione dei messaggi installate sulla
sommità, le quali permisero in seguito di sconfiggerli.
     Contestata o meno, non possiamo fare a meno ogni volta che ci rechiamo a Parigi di render doveroso omaggio a quello che i parigini si ostinano bonariamente a chiamare “l’asparago di latta”: la complessità della sua costruzione, unita alla leggerezza dell’impalcatura, frutto della genialità di Gustave Eiffel (autore ad esempio anche della struttura portante della Statua della Libertà), continua ad affascinare milioni persone che si recano al Trocadero per contemplare la “Grande Dame” mentre centinaia di innamorati scattano fotografie immortalando baci romantici ai piedi di quest’opera di grande maestria.
     Buon Compleanno, Tour Eiffel!
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