CINA: DA NON CREDERE…
                                  di Silvia Ferrari

     “La Cina è vicina”, titolava un quotidiano di circa due anni fa, introducendo un articolo sul boom economico asiatico: oggi, possiamo dire che le migliaia di chilometri che separano il Bel Paese dall'estremo Oriente si sono annullati nell'invasione di mercanzie “made in China” che affollano il mercato europeo.
     Lavorando per un'azienda di import, sono quotidianamente a contatto con colleghi e fornitori dagli occhi a mandorla e, ad aprile, ho avuto l'occasione di conoscerli di persona per partecipare alla Fiera di Guangzhou, dai più conosciuta come Canton.
     Sono stati dieci giorni di intenso lavoro, in cui ho avuto ben poco tempo per fare la turista, ma voglio tentare comunque di restituire ai lettori di Infobergamo.it un po' dello stupore che ho provato nel toccare con mano una realtà mastodontica come quella cinese. Ecco dunque un piccolo vademecum - tra il serio ed il faceto - che spero sarà utile a chi volesse tentare l'avventura sulle orme di Marco Polo!
     1. Se pensate che la Tangenziale Est di Milano alle otto di mattina sia una bolgia infernale, provate a salire su un treno della metropolitana di Hong Kong. Densità umana alle stelle, elevato rischio di collisioni, già, perché ad Hong Kong, ex colonia britannica, non solo le auto marciano a sinistra! Tentare di andare controcorrente alla fiumana di persone che sciamano nelle stazioni equivale alla risalita di un salmone lungo le rapide canadesi: fatica, sudore... ed “orsi” in divisa, in agguato a bloccare il passaggio.
     2. Passato l'impatto con la densità di persone, abituatevi a pensare in grande: per darvi un'idea, Canton, una città media per gli standard cinesi, ha 10 milioni di abitanti… Dunque, i palazzi sono grattacieli, le strade sono autostrade, il traffico è molto congestionato. A questo proposito, dato che di sicuro prenderete uno degli economicissimi taxi, da evitare gli onnipresenti abusivi all'uscita degli aeroporti, anche se siete distrutti dalle 12 ore di viaggio e dogana, non producetevi in urletti ansiosi quando il tassista imboccherà una rotonda contromano per risparmiare tempo, non vi capirebbe, e comunque non gliene importerebbe granché. La segnaletica stradale c'è, ma non è considerata, né dagli automobilisti né dai conducenti di mezzi pubblici. Va da sé che tenere un braccio fuori dal finestrino è un ottimo modo per rischiarne l'amputazione da parte di autobus sfreccianti a due centimetri di distanza dal veicolo su cui viaggiate.

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