LO SMOTTAMENTO NEL CANTIERE DELLA FARA SCOMODA SGARBI E ROMA
                                  di Silvia Ferrari

     Viabilità e parcheggi: da sempre, le nemesi storiche di Bergamo. Adottare le soluzioni comunemente in voga nelle altre città italiane, Zone a Traffico Limitato, potenziamento autolinee, bretelle stradali esterne, parcheggi sotterranei e via dicendo, in terra orobica sembra molto difficile. Se già l'impresa è ardua in Città Bassa, figuriamoci in un luogo di importanza storica ed artistica come Città Alta, dove ogni intervento rischia di deturparne il volto urbanistico.
     Da qualche tempo è il cantiere aperto in zona Fara a creare più di un grattacapo a Comune e residenti; gli scavi in corso per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo sono stati bruscamente interrotti a gennaio a causa degli smottamenti che hanno reso necessaria la messa in sicurezza dei muri di contenimento. Dell'operazione si è occupata la ditta Locatelli di Grumello, consolidando l'area con il getto di 1500 metri cubi di calcestruzzo.
     Tra i residenti, già non molto entusiasti del progetto del parcheggio multipiano, è scattato l'allarme; i responsabili dei lavori e il sindaco Bruni si sono però affrettati a rassicurare i cittadini, sostenendo che il momentaneo dissesto non avrebbe avuto conseguenze. L'accaduto ha però dato la stura alle voci di chi, già in tempi non sospetti, si era pronunciato contro il progetto. Le associazioni Italia Nostra e Associazione per Città Alta, affermando che “Città Alta è patrimonio dell'umanità intera”, chiedono che il progetto venga rivisto e, magari, annullato.
     I lavori paiono ormai troppo avanti perché il sindaco abbia un ripensamento; d'altra parte, si difende lui, il progetto è stato ereditato dalla precedente amministrazione ed è impossibile da cancellare, dati gli obblighi giuridici assunti.
     Arriva pronta e piccata la riposta dell'ex assessore ai Lavori Pubblici Enrico Piccinelli, il quale ammette che sì, il progetto è nato durante l'amministrazione Veneziani, ma Bruni e i suoi hanno avuto tutto il tempo di rivederlo, apportarvi le necessarie modifiche o, addirittura, cancellarlo qualora non ne fossero stati convinti, come peraltro è stato fatto con la Tangenziale Est, depennata senza troppi complimenti dalla lista di interventi. Piccinelli incalza affermando che non sono state effettuate le necessarie analisi geologiche, particolarmente importanti data la natura delicata della zona e dell'architettura circostante.
     Dopo il crollo di inizio gennaio, i controlli sono in corso, con tanto di esperti chiamati appositamente per assicurare l'esattezza dei risultati; tutto questo sta

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