PER CHI SUONA LA CAMPANA
                                  di Ernest Hemingway

     Abbiamo già parlato di Ernest Hemingway nella pubblicazione di aprile 2008 con la recensione di “Fiesta - Il sole sorge ancora”. Vale la pena ritornare alle opere di questo prolifico autore per uno dei libri più intensi e meglio scritti della sua produzione: “Per chi suona la campana”.
     Ambientato in Spagna, durante la guerra civile che porterà al potere Franco, il romanzo si rifà direttamente all'esperienza di Hemingway al fronte spagnolo; il suo alter ego nel libro, Robert Jordan, è un americano, professore di spagnolo all'università, arruolatosi volontario nelle file partigiane. Esperto di esplosivi, gli verrà assegnato il compito di far saltare in aria un ponte, poco prima dell'offensiva antifascista su Segovia. Munito di esplosivo e detonatore, Jordan viene guidato da un anziano combattente, Anselmo, sui monti che circondano il ponte che dovrà essere distrutto. Nei dintorni vi sono rifugiate varie bande di guerriglieri antifascisti, tra cui quella di El Sordo e quella di Pablo. Quest'ultimo accoglie l'americano con riluttanza: un tempo leader incontestato del suo gruppo, la sua eccessiva crudeltà e l'alcolismo in cui è caduto lo hanno allontanato dalla fiducia dei suoi uomini, che gli preferiscono la moglie Pilar, donna forte e determinata a tutto per aiutare l'americano nella sua impresa. La condivisione della quotidianità, nei pochi giorni che lo separano dal lavoro da compiere, è scandita dalla consapevolezza continua della propria morte; Jordan e gli altri sanno che le probabilità di uscire vivi dall'attacco che stanno progettando sono molto basse.
     Ognuno fa i conti con se stesso come può e come ha imparato a fare dopo che la religione, feudo fascista, è diventata un nemico da rinnegare: il vecchio Anselmo, che non ha mai provato piacere nell'uccidere il nemico, si raccomanda silenziosamente al suo vecchio Dio, attendendo di ricongiungersi all'amata moglie, morta anni prima. Jordan, arrivato in Spagna con il mito di una morte eroica sulla strada dei combattimenti per la libertà, scopre l'amore con Maria, una giovane violentata dai fascisti e salvata dalla banda di Pilar: il pensiero della fine imminente lo spinge a voler vivere con la maggior intensità possibile il legame con la ragazza, non senza la segreta speranza di sopravvivere all'esplosione e di poter fare ritorno a Madrid con lei. Pilar, con zingaresche doti di chiaroveggenza, non parla molto, ma sembra sapere che qualcosa di brutto succederà ad uno di loro: a poche ore dalla battaglia, tuttavia, nasconde tutte le sue ansie per assumere il ruolo di comandante della banda.

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