IL RISCHIO DELLE DIPENDENZE NEI RAGAZZI
                                  di Enrico Caruso

     L’arte dello “sboccare” è oggi diventata la cultura ideologica di molti giovani. Le cause non vanno trovate solo negli aspetti educativi delle famiglie, tutto il tessuto sociale si è modificato e le nuove generazioni stanno risentendo di tutti gli “input commerciali” che vengono propinati da anni per sedare ogni tipo di angoscia giovanile. Droga, alcool, sesso promiscuo, ricerca di emozioni sfrenate: sono questi gli elementi che connotano il sabato sera di molti giovani. Circa 20 anni fa l’uso di droghe era solo di una minoranza ed era un modo “ribelle” per affrontare la vita, oggi il “non uso” di sostanze stupefacenti o di alcool porta il giovane a sentirsi “out”, ossia al di fuori del gruppo. Le stesse musiche che si sentono in discoteca, contrariamente alle melodie della innocente disco-music degli anni ‘80 e ’90, inneggiano al consumo sfrenato di sostanze stupefacenti o all’uso eccessivo di alcolici, altre come la tecno o la house sono state create per aumentare gli effetti delle droghe, ma su questo argomento si aprirà un articolo a parte.
     Al sabato sera bisogna “divertirsi, sboccare, andare fuori di melone” e rimanere rimbambiti per tutta la domenica. Se ciò non bastasse anche nei giorni feriali, la sera o prima di andare a lavorare, per alcuni l’uso di qualche sostanza, come una piccola “striscia”, può rendere più “armoniosa” la giornata.
     Le dipendenze oggi coinvolgono tutti i ceti sociali, paradossalmente è ormai cosa risaputa che molti professionisti per reggere i ritmi massacranti del lavoro fanno uso di sostanze stupefacenti. Ora, senza voler cadere in discorsi puritani e patetici, sembra che sia crollato nei giovani, come anche in alcuni adulti, il grado di “tolleranza alla frustrazione”. Nel regno dell’alcool e della coca tutto è possibile, si è sempre vincenti. Tali dipendenze in effetti sono la negazione della propria impotenza, dove colui che ne fa uso si trincera dietro una sorta di vissuto narcisistico prodotto dalla biochimica della sostanza o dall’alcool.
     Per un bambino i presupposti per far uso di tali eccessi sono la presenza di problemi comportamentali ed affettivi, problemi seri potrebbero emergere quando in famiglia vi è un genitore tossicodipendente o alcolista. In una ricerca di Moss HB et al. (2002) è stato riscontrato che le famiglie con padri tossicodipendenti funzionano peggio delle famiglie normali, i bambini con tali padri e con disordini della personalità avevano comunque maggiore propensione alla devianza. Paschall MJ et al. (2003) hanno messo in evidenza che il controllo delle madri sul comportamento dei figli riduce notevolmente il rischio di assunzione di

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