ELEZIONI AMMINISTRATIVE: BAGARRE IN PROVINCIA
                                  di Pierluigi Piromalli

     Anche nei palazzi della Provincia di Bergamo hanno avuto inizio le grandi manovre amministrative per sostenere l’aspirante candidato presidente che, nella tornata elettorale di giugno, succederà a Valerio Bettoni. Soprattutto nell’area di centro destra si sono scatenati, in modo abbastanza inatteso, dissidi intestini per individuare l’esponente che, nelle aspettative del PDL, dovrà dare continuità all’azione politica fino ad oggi coordinata dal presidente uscente. Se in città i dibattiti politici ed i confronti all’interno del centro destra si sono già esauriti individuando in Tentorio il soggetto che sfiderà Bruni per occupare la poltrona di Palazzo Frizzoni durante il prossimo quinquennio, in Provincia, nel momento in cui scriviamo, le strategie per ora sono avvolte non solo da dubbi e perplessità, ma addirittura da contrasti marcati, poiché diversi dissidenti forzisti hanno esternato, con una lettera apparsa un po’ dappertutto su quotidiani cartacei e multimediali, il proprio disappunto per la candidatura del leghista Ettore Pirovano quale successore di Bettoni alla guida della Provincia di Bergamo.
     La contrarietà a sostenere l’appoggio a Pirovano, in un primo momento annoverato tra i potenziali aspiranti alla poltrona di sindaco del capoluogo, nasce principalmente dal fatto che una parte di Forza Italia, cui farebbe capo la corrente di Pagnoncelli da una parte e quella bettoniana dall’altra, rivendica una presenza più incisiva quantomeno nell’amministrazione provinciale, visto che in città si è deciso di accontentare Fini e sodali candidando un loro attivista. In una logica di distribuzione delle cariche e delle poltrone, i cosiddetti dissidenti hanno voluto esporre le ragioni di tale posizione di chiusura sottolineando la necessità di non voler interrompere la continuità dell’azione politica del Popolo della Libertà, che negli ultimi dieci anni ha orchestrato le decisioni a livello provinciale con apprezzamento, a detta dei leader politici di centro destra, della comunità bergamasca.
     Sostanzialmente, nonostante il vasto consenso elettorale di cui la Lega gode a livello territoriale e che verosimilmente attrarrà un numero rilevante di sostenitori, alcuni appartenenti all’area berlusconiana del PDL non vedono di buon occhio che un rappresentante del Carroccio possa ambire alla guida della provincia e proprio per evitare che ciò accada si è invocato l’intervento diretto del premier affinché vengano ridisegnate le strategie e le alleanze elettorali in un bacino importante come quello di Bergamo. Ovviamente, è un fatto evidente

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