Interni, infine come inviato culturale.”
     “L’altra grande soddisfazione l’ho avuta durante il periodo nel quale fui direttore di ‘Meridiani’. Avevo una gran bella rivista fra le mani e potevo farne quello che volevo, i numeri pubblicati in quel periodo erano fantastici, di qualità: pensate che per certe edizioni, su di una tiratura di 100.000 copie, le prime 70.000 venivano vendute in un batter d’occhio! Senza contare le ristampe, anche a distanza di tempo, di quelle edizioni che il pubblico gradiva molto, come per esempio le monografie dedicate ad un unico paese. ‘Meridiani’ è stata una rivista fantastica, anche se a volte veniva ‘criticata’ dai detrattori in quanto considerata ‘di nicchia’ o dal prezzo non propriamente ‘popolare’. Stiamo delle vecchie 12.000 lire, una cifra ragguardevole per un mensile. Era molto bella, con fotografie di ottima qualità, ma anche gli articoli non erano da meno. Vi sono state molte collaborazioni importanti, articoli scritti da firme note nel campo della cultura e della scienza, e non solo. Ho pubblicato anche dei pezzi, preparati in esclusiva per la rivista, firmati da scrittori Premi Nobel, pensate che soddisfazione! Di quel periodo ricordo con affetto e piacere un numero particolare, dedicato alla Polonia. Con il Presidente della Domus Giovanna Mazzocchi, andammo in Vaticano a consegnare una edizione speciale di quel numero proprio a Karol Wojtyla, in un cofanetto preparato per l’occasione. Accanto alla rivista, trovava posto un semplice libretto, scritto molto bene, dedicato alla vita ed alle opere del Santo Padre. Fu un momento molto commovente, se chiudo gli occhi sento ancora il tocco morbido della mano del Papa appoggiata alla mia…”
     C’è stato un periodo professionale, invece, che vorresti dimenticare?
     “Sì, purtroppo c’è… ed è il periodo legato alla fine della mia collaborazione proprio con ‘Meridiani’. La rivista aveva preso un imprinting troppo commerciale e stava cambiando, doveva sottostare a troppe regole pubblicitarie e non riuscivo più a realizzare quel giornalismo di qualità che a me piace molto. Così, ho preso il coraggio a quattro mani e sono andato alla presidenza della Domus Editore per comunicare la mia decisione… alle loro regole non potevo più sottostare e ho preferito ‘abbandonare la nave’. Pentito della mia scelta? No, non credo, anche se è stata una scelta difficile e sofferta. Sono convinto che se l’editore mi avesse ascoltato e non avesse stravolto la formula di questo periodico, ancora oggi, sarebbe una ottima rivista di qualità con una propria nicchia di estimatori. Certo, soffrirebbe anch’essa della crisi che ha investito tutti i settori, compreso quello dell’editoria, ma lo ‘zoccolo duro’ dei lettori, quelli di settore per intenderci, avrebbe resistito e ci saremmo ritrovati comunque con la nostra quota di lettori affezionati e di abbonati.”

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Intervista, Massimo, Jevolella, Ievolella, Direttore, Meridiani, Libro, Rawâ, Mal di Denti, Red, Il Giornale, Il Mattino