probabilmente sarà discriminato, eppure nessuno si è intromesso nella scelta, libera anche se contestabile, dei suoi genitori. Rievocare una dittatura è meno “vergognoso” che ricordare il capostipite dei romanzi d’avventura, “Robinson Crusoe”.
     In un Paese così attento ai nomi come il nostro sembra strano che l’indignazione dei pasticceri sia giunta così ovattata fino a noi. Chissà cosa ne pensano i genitori di Gregorio Magno, se trovano una differenza di trattamento o di mentalità. Ai tempi avevano dichiarato che la sentenza non li abbatteva e il prossimo figlio l’avrebbero chiamato Mercoledì. Se i coniugi americani decideranno di seguire il loro esempio, chiamando il prossimo Himmler, resta solo una cosa da fare: sperare, almeno, che sia maschio.

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