Secondo questi autori esistono quattro tipi di padre, ai quali si associano diversi sistemi educativi con una relativa coscienza politica. Così avremo: 1 “Padre del sottoproletariato”: fonda il rapporto educativo su un’autorità rigida e conservatrice, con un potere che non riceve consensi; i figli solitamente assumono un atteggiamento di critica e di ribellione verso questo padre. 2 “Padre del proletariato”: ha maggiori capacità relazionali, assumendo una funzione educativa di disponibilità; i figli amano questo tipo di padre. 3 “Padre della piccola e media borghesia”: è un gran lavoratore, ma riesce a giocare con i figli; il figlio cerca d’identificarsi con questo tipo di padre. 4 “Padre dell’alta classe sociale”: è privo di potere, è assente, è diventato solo un simbolo o una mera astrazione; l’autorità è completamente delegata alla donna.
     Loredana Sciolla (1989), sottolinea la rinuncia da parte dei padri italiani a trasmettere in maniera esclusiva la propria cultura politica ai figli, con conseguente perdita di centralità del proprio ruolo nel processo di socializzazione politica. Questo processo avrebbe così comportato una trasformazione delle dinamiche della socializzazione politica intergenerazionale, attribuendo alle madri un nuovo ruolo socializzante. Da un punto di vista storico, Sciolla parla in questo senso di “generazione femmina” per rilevare l’emergere di una generazione esposta all’influenza e ai modelli culturali delle loro madri. Il modello proposto da Sciolla individua come fattori importanti per l’educazione politica sia il grado di istruzione della madre, quanto il suo interesse politico. La centralità della figura materna nel processo di socializzazione politica viene ricondotta all'importanza che il movimento delle donne ha assunto negli anni Settanta.
     Per Franco Ferrarotti (1984), invece, il movimento del ’68 è stato un vero parricidio dove ogni concezione, autoritaria o di legge, viene attaccata e travisata. Secondo l’autore oggi riemerge il bisogno di autorità e si sta assistendo al ritorno dei padri e dell’“autorità invocata”.