TRIBUNALE E GIUSTIZIA BERGAMASCA
                                 di Pierluigi Piromalli

     Dopo anni di lavori, di disagi e di interruzioni stradali più o meno forzate ed inevitabili si è finalmente compiuto l’ultimo atto che ha materialmente consegnato alla città il rinnovato Palazzo di Giustizia, già sede della ex Pretura, che dal punto di vista architettonico disegna un panorama visivo di indubbio impatto tra gli edifici che sorgono nel sempre gradevole borgo di San Alessandro. Se, da una parte, il massiccio intervento di ristrutturazione e riqualificazione dell’ex edificio scolastico Amedeo di Savoia ha valorizzato un palazzo d’epoca che pareva destinato ad altri non meglio precisati scopi, dall’altra emergono le inevitabili quanto contenute perplessità degli addetti ai lavori che frequentano il Tribunale orobico e di coloro che vi fanno ingresso, seppur occasionalmente.
     Innanzitutto, la necessità palesata da tempo dalle istituzioni locali e dai vari organismi rappresentativi delle categorie coinvolte e sulla quale v’è stata piena uniformità di intenti e condivisione del progetto, era quella di dotare la città di un complesso che unificasse le varie sedi giudiziarie, per anni disperse qua e là in tutto il centro cittadino, con gli ovvi quanto intuibili disagi connessi al loro raggiungimento. Oggi, finalmente, il Palazzo di Giustizia ospita quasi tutti gli uffici ad eccezione della procura della Repubblica, che rimarrà collocata, per ragioni storiche, in Piazza Dante e delle sezioni lavoro, esecuzioni e fallimentare confinate nella vicina via S. Alessandro, ma che, entro l’estate del 2008, dovrebbero trovare definitiva collocazione nel neonato Tribunale. La cittadinanza non può, quindi, fare altro che sentirsi gratificata per il raggiungimento di un obiettivo che riguarda il comparto giudiziario, se si pensa che i tribunali di altre città lombarde operano ancora in uno stato di frammentazione, con inevitabile dispersione di tempo e di risorse.
     Note dolenti, come prassi impone di fronte alle novità, si levano, però, nel firmamento giudiziario e non solo, allorché ci si appresta a varcare le soglie del complesso, presidiato dal personale della vigilanza privata e monitorato dai sistemi elettronici di rilevamento che rendono più scenografico e teatrale l’insieme, per accedere alle aree destinate agli uffici delle cancellerie e alle aule dei giudici. Se dall’esterno l’intervento può apparire, come certo lo è, gradevole ed armonico nella particolare cornice offerta dalla Chiesa di San Alessandro e dal borgo antico, all’interno balzano all’occhio alcune anomalie che deprimono l’efficacia dei lavori intrapresi e compiuti in tempi, comunque, rapidi.
     Il Tribunale, piano terra escluso, si sviluppa su tre livelli serviti da pochi

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