orobico, uno dei simboli che ricorda alla popolazione la solenne ritualità della chiusura delle porte cittadine, scandita dai rintocchi severi ed avvolgenti che ogni sera rimbombano nella vasta area che circonda il borgo storico.
     Chi transita nella città vecchia non può certo fare a meno di ammirare questa imponente torre risalente al dodicesimo secolo e che caratterizza la suggestiva cornice di Piazza Vecchia ove i restauri si sono ora spostati sul confinante Palazzo della Ragione, altro importante presidio storico che fronteggia la Biblioteca civica. Anche il Palazzo del Podestà, sottoposto nel tempo a differenti destinazioni d’uso, ultima delle quali sede dell’Istituto Universitario, è stato oggetto di interventi mirati alla riqualificazione, all’esito dei quali il complesso potrebbe essere assegnato a spazio per la collocazione di un museo cittadino, offrendo ai visitatori la possibilità di apprezzarne scorci, affreschi e pregi architettonici. Proseguendo, poi, sulla famosa Corsarola non può sfuggire un’altra autentica e per molto tempo dimenticata perla della città alta, il Teatro Sociale che, dopo anni di triste quanto incomprensibile abbandono, si sta rifacendo una nuova livrea che permetterà alla cittadinanza di riappropriarsi di un altro simbolo di elevato valore artistico ed architettonico. Anche in questo caso, l’intervento sarà prettamente conservativo e consentirà il recupero, seppur parziale, della funzionalità del teatro, che potrà ospitare qualche centinaio di spettatori e riproporre eventi di qualità. Nell’ambito di questa articolata fase di restauro non poteva mancare, inoltre, la Torre del Gombito, palcoscenico di quei movimenti risorgimentali che agitarono Bergamo nell’Ottocento e che rappresenta idealmente l’alter ego del Campanone, sia per la sua imponenza sia per la pari opportunità di godere di un’altra angolazione visiva del panorama circostante.
     La conclusione di questa stagione dedicata alla ristrutturazione dei complessi storici è culminata con l’intervento condotto sulle facciate esterne del Teatro Donizetti, celebre punto di riferimento cittadino per la mondanità colta nonché tappa di grandi artisti e luogo di celebrazione di eventi di lirica e di prosa. Il malinconico ma non altrimenti ovviabile ingabbiamento della struttura si è compiuto, restituendo un edificio rinnovato che continua ad ergersi come silenzioso testimone dello “struscio” cittadino e che si riconferma come uno dei punti di riferimento della città bassa. Il recupero artistico di questi luoghi, ancora in fase di completamento, rappresenta, quindi, l’esempio di una ritrovata vivacità culturale della comunità orobica che si coniuga con l’ambizione di poter offrire, e non solo alla cittadinanza, il piacere della rivisitazione dei monumenti unitamente al rafforzamento di quella volontà collettività, ben interpretata dall’amministrazione, che sta proiettando Bergamo alla conquista di un sempre crescente mercato turistico.

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