|      Nella puntata di Ballaró del 22 maggio 2007 erano  presenti l'On. Giuliano Tremonti, di Forza Italia, l’On. Oliviero Diliberto, dei  Comunisti Italiani, Franceschini, Mazzoni… Discutevano delle pensioni, della  soglia d'età di ingresso per poterla percepire, dello scalino, dello scalone e  della terribile ingiustizia che nasce dalla differenza d'età fra la donna e  l'uomo. Solitamente, quando parlo di un argomento politico miro a colpire a  destra o a sinistra, a seconda del fatto che sia d'accordo o meno con uno o  l'altro schieramento. In questo caso non c'è da avallare un’ idea, una  posizione partitica, rimane solo la possibilità di adirarsi sentendoli parlare.  Si parte dalle ideologie comuniste per scoprire che Mazzoni non è d'accordo con  Diliberto, entrambi nella medesima coalizione. In verità, quest'ultimo  onorevole mi appare come un pesce fuor d'acqua, in quanto le sue proposte di  miglioramento si sposerebbero con la destra. L'unica certezza è che quando si  metteranno d'accordo avranno spostato ancora più in là l'età minima per andare  in pensione.Si parla di 60, 62 anni e si preventiva che uomini e  donne avranno la medesima soglia d'età di ingresso. Su questo punto nasce una  diatriba: perché i due sessi devono avere privilegi diversi? È risaputo che le  donne vivono di più, ma è altrettanto veritiero che lavorano, fanno le mamme,  le mogli e si occupano della casa. Chi ha ragione? L'altra nota dolente si  riferisce all'ammontare delle pensioni minime: si deve riconoscere che l'ex  Governo Berlusconiano le ha aumentate, per quanto l'opposizione abbia cercato  di smentire un fatto reale, palpabile, con teorie relativistiche. Per inciso,  non sono stati ritoccati tutti gli importi, ma solo quelli sotto ai 516 Euro e,  soprattutto, per le famiglie con reddito basso. Il milionario che non ha  reddito ma che ha dei possedimenti, degli immobili, delle automobili ecc.. si  arrangia! Se si volesse accontentare anche altri, in ogni caso, bisogna fare i  conti con le gelide leggi contabili, che conclamano la possibilità di aumentare  le spese a patto di aumentare anche le entrate. Il sistema pensionistico  italiano è in passivo, quindi niente.
 Personalmente sono rimasto colpito da una riflessione di  Diliberto alla quale non avevo proprio pensato: per garantire la pensione a tutti  è necessario spostare l'età pensionabile, si è sempre detto, ma non solo, anzi,  l'operazione ha esito nullo se non vi sono maggiori entrate. Per ottenere  questo, oltre ad aumentare i contributi a tutti, bisogna far lavorare i  giovani. Lo sapete che il lavoratore precario non accantona contributi  pensionistici?
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