EVVIVA LA RIDUZIONE DELLE TASSE...
                                              di Gaudenzio Rovaris

     Per un controllo annuale dopo un intervento ho dovuto effettuare una serie di analisi del sangue: ticket € 109! Si, centonove, di cui 40 per le quattro ricette (ognuna non può avere prescritta più di otto analisi, per cui, siccome le analisi di una ricetta erano nove, ne ho dovuto pagare una supplementare, anche se un'altra ne aveva indicate un numero inferiore a otto...). Ho notato nell'impiegata addetta alla riscossione del ticket molto imbarazzo tanto che si è subito scusata affermando che, rispetto alle analisi scorse (ticket più che raddoppiato!!!), c'era il nuovo balzello dei 10 euro per ricetta ideato per risolvere il deficit sanitario di alcune Regioni, tra le quali non c'era la Lombardia: ancora una volta siamo sempre noi i fessi... che siamo autosufficienti per i rifiuti, ci preoccupiamo di riciclare, paghiamo regolarmente, e spesso caramente, i servizi di cui godiamo.
     Il bidello della mia scuola con cui commentavo l'episodio mi ha sconvolto per la logica semplice e indiscutibile con cui la gente semplice affronta i problemi: la sanità, come l'istruzione, dovrebbero essere garantite e gratuite per tutti. Dove si trovano i soldi? Basterebbe imporre una tassazione mensile di pochi euro per tutti i cittadini per risolvere il problema. Oppure che tutti pagassero quello che devono.
     In effetti per le graduatorie sia dei nidi che degli asili comunali come degli altri servizi, in cui è prevista una facilitazione in base al reddito, solitamente sono tra i più bisognosi quelli che, viste le automobili e l'attività che svolgono, probabilmente sono i maggiori evasori o almeno elusori fiscali.
Tuttavia questo governo non concederà sconti ad alcuno, spero cominciando dai nostri onorevoli, dalle loro royalities, dalle auto e dagli aerei blu.
     Intanto, nei prossimi giorni dovrò sostenere altri esami e visite e contribuirò certamente al risanamento del servizio sanitario nazionale… Ma un povero pensionato, anche che abbia un reddito lordo inferiore agli € 11.000 (è facile stabilire che siamo in questo caso al limite inferiore della sussistenza) cosa sceglierà tra il curarsi ed il mangiare? Siamo sempre in attesa di una maggiore giustizia sociale. Forse è facile criticare e, nonostante i vari tentativi di cambiare tipo di governo, siamo sempre nella situazione dell'asino che cambiando padrone crede di stare meglio.
     Concludendo, visto che è di moda leggere o citare Dante, mi ritornano in mente gli ultimi versi del VI canto del Purgatorio, là dove parlando della sua Firenze, Dante scrive "Quante volte, del tempo che rimembre,/ legge, moneta, officio e costume/ hai tu mutato e rinovate membre! / E se ben ti ricordi e vedi lume,/ vedrai te simigliante a quella inferma/ che non può trovar posa in su le piume,/ ma con dar volta suo dolore scherma."
     Chissà se anche noi abbiamo  trovato "posa in su le piume" dell'Unione con le ultime elezioni!

 
 
 
 
 
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