Dopo essere passati attraverso anni di duro lavoro e risparmio, i figli della prima ondata di immigrati possono vedere Seymour e tutti quelli come lui portare la loro razza al successo sociale. Tutto questo fino agli anni Sessanta, quando lo spettro della guerra in Vietnam si agita sulla nazione e i giovani fanno una cosa che ai loro padri sembra una bestemmia: si ribellano al sistema americano, a quello stesso sistema che aveva permesso alle loro famiglie di uscire dal fango della loro condizione di immigrati; lo fanno nel modo più violento e forte possibile, con il terrorismo. Con la sua bomba Merry non solo uccide una persona, ma affossa il sistema di valori nel quale lo Svedese aveva sempre, ingenuamente forse, creduto: la figlia adorata, la coccolatissima Meredith “lo sbalza dalla tanto desiderata pastorale americana e lo proietta in tutto ciò che è la sua antitesi e il suo nemico, nel furore, nella violenza e nella disperazione della contropastorale: nell'innata rabbia cieca dell'America”.
     Seymour non reagisce a questo avvenimento sconvolgente, cercherà di rimanere fedele ai suoi principi di tolleranza, democrazia, laboriosità, crederà di aver conservato l'integrità ma, sotto la maschera dello Svedese di un tempo, solo macerie. Cosa ha distrutto l'Eden dello Svedese? Con una citazione di William Carlos Williams, inserita in esergo da Roth, possiamo dare la colpa al “raro verificarsi del previsto”, a quella consapevolezza che il necessario, il causale, sono sempre passibili di essere incrinati dall'imprevisto. È questa la peggior paura di Seymour, l'irrazionalità, il non riuscire a dare un nome alla catena di sciagure che Merry ha innescato. “Dove, dove ho sbagliato?”, si chiede ripetutamente lo Svedese. In nulla, se non nel dare per scontato o, meglio, nel credereche impostare la propria esistenza sulla laboriosità di uomo e l'amore di padre e marito potessero portare senza fallo alla felicità; in nulla, se non nel pensare che l'imprevisto non avrebbe mai bussato alla sua porta. Invece, proprio dalla figlia giunge una violenza mai conosciuta da Seymour, il quale sotto le armi aveva mancato per poco l'appuntamento con la guerra. Al grande Svedese manca un tassello fondamentale, non aver mai conosciuto la violenza vera: mai si è scontrato con l'assurdità del mondo esterno, mai ha patito fallimenti. Il crollo di Merry è il crollo del suo mondo e, senza l'impalcatura di valori che fino a quel momento lo aveva guidato, nemmeno Levov “che fa rima con love” si regge in piedi. Non è il tradimento della moglie con il vicino di casa che lo abbatte, non il disprezzo dei conoscenti che lo hanno bollato come padre di un'assassina, è il sapere che questa volta essere ragionevoli non serve, che il dialogo e la calma assennata non solo non sortiscono effetti, ma irritano più dell'ira scomposta e quando Merry, ritrovata dal padre dopo essere diventata una giaina, rintuzza i colpi delle uniche armi che lo Svedese conosce per persuadere, l'unica via di uscita per lui è scappare. Via dalla stanza, via da Merry, via dall'assurdità che la ragazza rappresenta, via dal simbolo vivente del suo fallimento e del fallimento della democratica America.                                        Silvia Ferrari

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