A LEZIONE DI ELEGANZA
                                         di Cristina Mascheroni

     Pilates: una parola affascinante che negli ultimi tempi sta conquistando molte donne nelle palestre più alla moda. Un concetto, uno stile di vita, però, che poche di noi sanno ben tradurre in parole. Ci si avvicina a questa disciplina ammaliate dalla sua eleganza, dal fatto che il Pilates è considerato “la ginnastica dei ballerini” e basta questo per risvegliare sopiti sogni di gloria, latenti in molte di noi , su palcoscenici famosi in tutto il mondo, adorabili in tutù rosa.
     Quante di noi però sanno realmente di cosa stiamo parlando? Il mese scorso, abbiamo discusso di postura, di difetti ed impostazioni errate della colonna vertebrale che spesso danno luogo a malanni evitabili con un corretto assetto corporale.  Per far ciò, sono molto utili gli esercizi di ginnastica correttiva - riabilitativa, anche se un po’ noiosi, ma vi abbiamo accennato che si può riequilibrare il nostro corpo anche divertendosi, con il Pilates, appunto.
     Se rivolgete la domanda - Cosa significa Pilates? -  ad un insegnante egli vi risponderà così: il Pilates è un’arte. È un’arte insegnarlo, apprenderlo, eseguirlo e ci vuole tanta pazienza per ottenere dei risultati. Non è solo fitness, non è solo yoga, non è solo fisioterapia, ma è un insieme di tutte queste discipline, per questo è arte. I maestri di Pilates non si improvvisano come sta accadendo in molte palestre italiane, ma si preparano in prima persona nel corpo e nella mente, per apprendere il metodo seguono corsi che durano anni e conseguono certificazioni internazionali.
     Questa disciplina nacque circa cent’anni fa in Germania, vicino a Dusseldorf, dove un ragazzino gracile, Joseph Pilates, predestinato per corporatura alla tubercolosi, iniziò ad allenarsi con una tecnica di sua invenzione per rafforzare tutta la sua esile muscolatura. Il suo allenamento fu così sensazionale che a 14 anni gli fu chiesto di posare come modello per disegni di anatomia. Egli continuò ad allenarsi, appassionandosi a molti sport (praticò ginnastica, sci, boxe ed immersione) e lavorò persino come acrobata in un circo. Nel 1912 lasciò la Germania per l’Inghilterra ma allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale fu arrestato come straniero nemico. Durante quel periodo, perfezionò il suo metodo di allenamento, che chiamò “Muscle Contrology”, articolandolo in una preparazione che coinvolgesse corpo, mente e spirito.
     Finita la guerra, tornò in Germania per un breve periodo e poi emigrò in America, in cerca di fortuna, dove riscosse un inaspettato successo con il suo innovativo metodo, specialmente fra i ballerini, primi fra tutti Martha Graham e George Balanchine, fondatori del celeberrimo New York City Ballet. Per un lungo periodo, Pilates fu considerato come una “specie di segreto” destinato a pochi fortunati eletti del mondo della danza, ma ultimamente si sta diffondendo

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