È ARRIVATO IL NONNO - CAPITOLO SECONDO
                                 di Silvia Luzzini

     Carissimi lettori, il mese scorso vi ho lanciato la sfida, o semplicemente ho sottoposto alla vostra attenzione, l’ipotesi di adottare un nonno. Questa volta desidero invece offrirvi la testimonianza delle mie vacanze con zio Sam, per gli amici Zio, ma di fatto un “nonno” di taglia grossa, nove anni d’età, di cui sette trascorsi in canile, da me adottato a novembre per sempre, indipendentemente da quanto durerà questo “sempre”.
     Fin dal suo arrivo a casa, Sam ha da subito imparato a viaggiare in auto educatamente sdraiato sul sedile posteriore e rigorosamente con la cintura di sicurezza. Per tutto l’inverno, per prepararlo alla trasferta estiva verso la meta delle vacanze, di tanto in tanto me lo portavo appresso in auto, per abituarlo sempre più a non temere questa situazione nel complesso anomala per un animale. È arrivato poi il momento del viaggio vero e proprio. Semplicemente una... pacchia! Dopo aver rincuorato e tranquillizzato per la prima mezz’ora il gatto Yuri che muggiva dall’interno del trasportino tutto il suo felino disappunto per la forzata reclusione, Sam si è assopito sereno dormendo rilassato per quasi tutto il tragitto (spingendo peraltro all’emulazione il tigrotto del Bengodi).
     Durante la sosta tecnica in autogrill per fargli sgranchire le zampe rigorosamente all’ombra, Zio si è premurato di consolare tutti i cucciolotti conosciuti sotto la pensilina del posteggio, nervosi per il caldo e la forzata permanenza in auto al seguito dei loro padroni sulla via delle vacanze; santo nervosismo… per lo meno non erano stati buttati in mezzo ad una strada! Arrivati a destinazione gli ho indubbiamente dedicato un paio di giorni a contatto molto ravvicinato perché potesse abituarsi alla nuova casa ed evitare che si sentisse spaesato o, peggio, che temesse un nuovo abbandono. Dopodichè… non ho avuto più alcun tipo di problema.
     Di mattina presto o la sera tardi ci facciamo lunghe passeggiate nei campi od in riva al mare, perché non si affatichi troppo per il caldo. Ha conosciuto tanti suoi simili del luogo o al seguito di altri turisti e con molti di essi ha stretto belle amicizie, si è creato un giro di relazioni ed appuntamenti fissi con avvenenti “signorine” blasonate o fantasia, ha conquistato la simpatia di tutti gli abitanti della strada dove risiediamo, al punto tale che ad ogni passeggiata si sente nell’aria: “c’è lo zio… guarda zio…ciao zio!”
     Sono pazza? Sì, pazza della gioia che vedo nei suoi occhi, occhi che dopo sette anni stanno finalmente vedendo paesaggi sempre diversi, orizzonti privi delle
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