VIABILITÀ CRITICA ED INQUINAMENTO
                                 di Pierluigi Piromalli

     L'amministrazione cittadina convive, fin dall'inizio del proprio mandato, con i problemi connessi alla gestione della viabilità e dell'inquinamento, aspetti che, ormai, non possono più considerarsi marginali rispetto alle necessità della popolazione e che condizionano inevitabilmente le sorti elettorali locali. Bergamo è irreversibilmente proiettata a dover fare i conti sia con una viabilità da ripensare, anche per quanto riguarda le direttrici periferiche di comunicazione che lambiscono il nucleo cittadino, sia con la lotta all'inquinamento che trova consensi nelle sedi istituzionali regionali e ancor prima nelle direttive emanate dall'Unione Europea.
     L'amministrazione Bruni ha aderito al progetto delle "zone 30" che ridisegneranno il concetto di mobilità cittadina, coniugando le singole e circoscritte finalità territoriali in tema di limitazione della circolazione con la riappropriazione, da parte delle comunità dei residenti, di quelle aree della città assediate dalla morsa del traffico. È evidente che l'allargamento di questi presidi viabilistici ai quartieri cittadini più congestionati, e non solo, è teso a favorire, se non una rinuncia, quantomeno una riduzione dell'uso dei veicoli a quattro ruote e dico quattro perché si spera che il governo cittadino, abbandonando finalmente incomprensibili questioni pregiudiziali, valuti che almeno le due ruote, vera alternativa all'automobile, possono realmente contribuire a rendere più snella la circolazione nell'ambito urbano unitamente ai mezzi pubblici sgravati dai forzati incolonnamenti.
     Siccome ritengo che tale auspicio rappresenti, allo stato, un'utopia che rimarrà tale fintantoché nel Belpaese qualcuno non avrà il coraggio di smantellare una mentalità fin troppo bizantina, è lecito pensare che la logica commerciale rivolta alla vendita di veicoli sempre meno inquinanti prevarrà su ogni valutazione ecologica e ambientale e determinerà solamente uno svecchiamento del parco auto, senza incidere significativamente sulla viabilità cittadina. In attesa che la saturazione veicolare spinga qualche amministratore a proporre rimedi draconiani per educare una popolazione insensibile ai problemi reali, v'è da rilevare che qualche iniziativa tangibile per realizzare arterie di grande comunicazione è stata presa ed è il caso della Nembro - Cene, da poco inaugurata. Non si può dire lo stesso per la Tangenziale est, progetto inviso da sempre all'attuale amministrazione in quanto ritenuta opera di intollerabile impatto ambientale, che ha recentemente perduto il finanziamento regionale per la sua realizzazione.
     Si spera che i nuovi progetti abbozzati nelle stanze di Palazzo Frizzoni ed in particolare il collegamento che dovrebbe raccordare lo scalo aeroportuale di Orio al Serio con la linea ferroviaria per Brescia, possano sollecitare la concessione

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