BERGAMO CITTÀ SENSIBILE?
                                              di Francesca Frosio

     La nostra città si interessa da tempo ai problemi delle dipendenze: che siano da alcol, da cibo, piuttosto che da droga, spesso vengono organizzate delle iniziative per informare e sensibilizzare i cittadini nei confronti di questi problemi. Iniziative, queste, che trovano eco sulla televisione e sui giornali locali.
     Sul territorio sono presenti diversi centri riabilitativi e contro i disagi sociali; sono strutture sia private sia pubbliche, a volte gestite da volontari, i quali spesso svolgono questa attività da anni. Passeggiando per il centro, sovente ci si imbatte in stand informativi o di sostegno e periodicamente vengono organizzate giornate ed iniziative straordinarie: ad esempio, da ben 6 anni il Dipartimento Dipendenze di Bergamo aderisce al mese nazionale della prevenzione alcologica; a livello provinciale, da diversi anni viene realizzata la campagna “questa notte guido io”, con la collaborazione di numerosi locali notturni.
     Aziende private e amministrazioni locali prestano sempre più attenzione all’argomento, con un incremento significativo di attività registrato negli ultimi anni. Per citarne solo alcuni, a titolo esemplificativo: il Comune di Nembro ha organizzato progetti di formazione nel 2000, la società S. Pellegrino nel 2003, la CIGL e la CISL dal 1998 al 2002, Bergamo Ambiente e Servizi ha iniziato nel 2001-2002.
     Anche la ricerca su queste problematiche sembra godere di buona salute: alle indagini del servizio pubblico si affiancano quelle commissionate dai privati, come l’industria Dalmine, che ha promosso una ricerca sugli stili di vita, e Italcementi, che si è interessata dei consumi di alcol.
Con tali premesse, sembra che il punto interrogativo del titolo sia un errore di stampa: ma purtroppo non è così. Infatti, malgrado il gran parlare che si fa di disagi a Bergamo, all’atto pratico le dichiarazioni di sensibilità vacillano e un fatto lo dimostra. Un fatto piuttosto evidente, visto che ha le dimensioni non certo risibili di un supermercato.
     Vicino al Nuovo Albergo Popolare Bonomelli di via Carnovali, un istituto che cura le dipendenze da droga ed alcol, è stato costruito un supermercato. L’opera Bonomelli è un’associazione no-profit che esiste dal 1990; si occupa dell’emarginazione adulta, delle dipendenze da alcol e droga e del reinserimento nella società dei pazienti. Non bisogna pensare ad un centro-carcere, bensì ad

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