In breve tempo ci sono stati grandi cambiamenti in meglio. Alcune urgenze, come quella pediatrica e quella ostetrica, vengono gestite separatamente, in un'altra sede: “Ciò non accadrà nel nuovo ospedale, dove tutte le discipline saranno più integrate.” I miglioramenti hanno portato una serie di conseguenze: “Abbiamo notato che tanto più investivamo risorse, tanto più aumentava l’afflusso di pazienti. Questo fenomeno non è solo bergamasco, ma è nazionale. Se l’urgenza fosse vera urgenza, non ci si aspetterebbe un continuo e costante incremento di pazienti di anno in anno, come invece succede. Ciò vuol dire che c’è una fetta consistente di prestazioni non appropriate, termine questo che fa arrabbiare le persone, ma il quale identifica che non si trattano di richieste da

pronto soccorso. Esiste una medicina del territorio e c’è una guardia medica: se distribuiamo i compiti a ciascuno, ognuno riesce a lavorare bene, se, invece, tutta la domanda dei pazienti si concentra in un’unica postazione, quest’ultima finirà per congestionarsi.”
     Il direttore sanitario ci fa un esempio a sostegno di quanto detto:

“Quando tre anni fa è stato aperto il secondo pronto soccorso della città di Bergamo, presso la clinica Gavazzeni, avevamo previsto una flessione iniziale ed in seguito una crescita: è stato così. Il primo anno il nostro afflusso è calato del 10-15%, mentre oggi siamo tornati a valori superiori a quelli di tre anni fa. Questo non perché siano aumentate le urgenze, ma perché nella sanità l’offerta di prestazioni genera la domanda.” Come riprova di questa tesi c’è il fatto che le lamentele per le attese riguardano soprattutto i codici bianchi e verdi, cioè le urgenze meno gravi, mentre per i codici gialli e rossi il servizio è ottimale. “L’urgenza,” ribadisce Salmoiraghi con aria seriosa, “da noi, a mio avviso, viene gestita bene nei tempi e nei modi; serve solo un’azione concertata con il territorio per riuscire a svolgere al meglio la propria attività, poiché molte situazioni potrebbero essere risolte senza dover ricorrere al pronto soccorso.” Altre lamentele, rammentiamo noi, riguardano il pagamento del ticket: “Su questo non sono del tutto in disaccordo, poiché se riteniamo che ci sia un afflusso non appropriato, il ticket è uno degli strumenti da mettere in campo.”
     L’altro reclamo dei cittadini riguarda le liste di attesa, sia ambulatoriali sia per il ricovero. “È un problema generalizzato, che non interessa solo l’Italia ma anche l’Europa. Ciò non significa che vada bene così: le liste d’attesa non
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