di apertura, offrirsi all'Europa, con lo scopo di arricchirsi culturalmente, di crescere. Insomma, la città va vista tutta come un museo: bisogna renderla più vivibile, magari con percorsi appositi, con spettacoli all'aperto, con occasioni di incontro." "Certo", obiettiamo, "ma non sembra una cosa facile, visto che quest'anno a Bergamo è mancata anche la pista del ghiaccio, consueto appuntamento di svago per i cittadini, mentre per Capodanno è stato solo previsto uno spettacolo in Piazza Vecchia."

     Fusi concorda con noi, ma ci spiega che il periodo delle vacche grasse è finito e che i tagli imposti dall'amministrazione costringono ad un cambiamento del lavoro. "I costi dell'amministrazione comunale non sono più sostenibili, dobbiamo quindi individuare delle realtà esterne che possano aiutarci, coinvolgendo anche i privati. Dobbiamo trovare nuove modalità per finanziare queste iniziative. Per quel che riguarda la pista del ghiaccio, non eravamo più in grado di
sostenerne i costi." Questi cambiamenti influiranno anche sull'Accademia Carrara e sulla GAMeC? Chiediamo. "Con la GAMeC, che in una decina d'anni sta acquistando grande autorevolezza, abbiamo fatto una riflessione sul sessantesimo della libertà, con una serie di iniziative. Noi come amministrazione comunale avevamo poche risorse ed abbiamo pensato di chiedere a gruppi cittadini di contribuire. Hanno aderito in venticinque, trenta, e siamo riusciti ad organizzare qualcosa di molto bello. Il nostro compito, ora, è quello di lanciare l'idea, di coordinare poi i lavori e, contemporaneamente, di promuovere coloro che hanno finanziato. L'Accademia Carrara, invece, ha bisogno di essere ristrutturata e per farlo chiederemo aiuto a degli esterni." Approfondiamo la questione chiedendo di illustrarci i problemi di questa istituzione e quali sono i programmi per risolverli. "Le modalità espositive sono inadeguate: illuminazione scandalosa, locali con impostazione anni '60, ormai ampiamente superata. Abbiamo già in bilancio la ristrutturazione del palazzo dell'Accademia ma, per farlo, dovremo chiudere gli spazi della Carrara. Quella che è una chiusura fisica, tuttavia, deve diventare un momento di apertura importante: il tentativo che stiamo facendo è quello di poter portare all'estero, per il periodo della ristrutturazione, alcune opere e collezioni.
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Assessore, Enrico, Fusi, Cultura, Bergamo, Gamec, Accademia, Carrara, Progetti, Donizetti, Palacreberg