DUE È MEGLIO DI UNO
                                 di Graziano Paolo Vavassori

     Modificando le proporzioni il fenomeno non cambia. In una città dichiaratamente di destra, come afferma Gianfranco Ceci, capogruppo di Forza Italia, viene eletta nel 2004 una coalizione di sinistra, dopo una amministrazione Veneziani densa di rinnovamenti, premesso che nessuno è perfetto. In un paese, l'Italia, dove per cinque anni il governo Berlusconi ha fatto tanto, ovvio, non tutto, si è deciso di premiare l'utopia di centrosinistra, anziché quella di centrodestra. Le similitudini non finiscono qui: l'amministrazione Bruni è costituita da partiti disomogenei e non con linee di pensiero parallele, come il centrosinistra nazionale ha vinto le elezioni accogliendo tutti i partiti che non si sono schierati con il centrodestra.
     Il risultato di queste strategie atte solo a far vincere un polo, tipicamente di sinistra, promettendo molto agli elettori e molte poltrone anche ai partitelli che lo compongono, presenta, come rovescio della medaglia, il fatidico ricatto. Basta seguire il telegiornale in questi giorni per vedere il simpatico faccione di Bertinotti (oltre il 7% nazionale) dichiarare guerra al partito proprietario del piatto in cui mangia, l'Ulivo, se non osserverà le promesse fatte. Mentre in aprile, a Palafrizzoni, Rifondazione di nuovo si abbassa al ricatto nei confronti di Bruni per ottenere una poltrona in più, vogliono due assessori, ora che lo stesso Sindaco ha revocato l'incarico a Roberto Trussardi di Prc alla fine di un furibondo litigio. Come biasimare il Sindaco chiaramente stremato e stanco, come gli altri partiti della coalizione, del comportamento di Rifondazione? Sarebbe opportuno, come Bruni ha dichiarato, eleggere un sostituto, si ipotizza il presidente di Bergamosport Milvo Ferrandi, che andrà ad occupare il medesimo assessorato con le medesime deleghe.
     Nulla; il 20 aprile, dopo un lungo colloquio nell'ufficio del Sindaco, il segretario provinciale del Prc Marco Sironi ha confermato la volontà di non retrocedere alla richiesta di due Assessori, facendo i nomi del consigliere comunale Morgano e Ballini. Sempre secondo Sironi è un diritto che proviene dal numero di voti acquisiti (si riferisce all'aumento dei voti nazionali per Bertinotti?), i quali rispecchiano la volontà degli elettori di ricoprire un ruolo più esecutivo nell'amministrazione di Bergamo. Si vocifera tuttavia che Roberto Bruni non accoglierà le richieste di Rifondazione; "e bravo Bruni!" Se si cede anche a quest'ultimo ricatto la scalata di questo partito di estrema sinistra non si fermerà, così come l'anno scorso ha iniziato con piccole richieste fino a giungere alla situazione attuale. Non si tratta di principio o di capricci, ma di equilibrio fra scelte diverse della medesima coalizione, le quali, per quanto lodevoli se prese singolarmente, devono rispettare una soluzione di equilibrio e di compromesso da raggiungersi in un insieme di partiti non omogenei, che, ad ogni modo, possono far progredire la città. Li abbiamo eletti per questo. Di questo passo, invece, l'amministrazione Bruni potrebbe anche giungere a fine mandato, ma non avremo miglioramenti sensibili in Bergamo.

 
 
 
 
 
         
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