AMMINISTRATIVE 2006 E I DELUSI DI BRUNI
                                 di Graziano Paolo Vavassori

     Per fortuna che, prevalentemente, le preferenze in relazione ai candidati sindaci dopo le elezioni amministrative appena concluse rimangono per il personaggio, non per il partito. Ci sono delle eccezioni, ma sostanzialmente sono gli esponenti dei partiti che vogliono a tutti i costi simboleggiare il voto degli elettori come una scelta di schieramento politico. Basta confrontare le dichiarazioni di Cristiano Forte, segretario provinciale della Lega Nord, che sostiene una maggior presa di potere dove la Lega corre da sola, e Giorgio Jannone, deputato di Forza Italia, il quale sostiene che quando la Lega "fa da sé" favorisce il centrosinistra. Si possono prendere anche dei singoli eclatanti risultati come la vittoria di Giuliana Reduzzi alla poltrona di Sindaco di Ponte San Pietro, intervistata da Infobergamo.it a settembre 2005, non in quanto deputato della Margherita, ma perché, da ex sindaco di Ponte (è la seconda volta nella sua carriera che ricopre questo ruolo nel medesimo paese) ha lavorato molto e bene, nonché come deputato da Montecitorio non si è dimenticata del suo paese e del territorio, riuscendo da Roma a negoziare la realizzazione di infrastrutture importanti per l'Isola. Infine, la vittoria di 8 donne su 29 per la carica di sindaco in tutta la provincia dimostra che il sesso ancora definito "debole" dalla letteratura in realtà piace e dove è possibile, dove c'è più libertà e meno dittatura maschilista, viene preferito.
     Chiusa la parentesi amministrativa, appare strano che i cittadini bergamaschi preferirono Bruni all'operatività indiscussa dell'imprenditore Veneziani, sindaco uscente, durante le ultime elezioni di Bergamo. Oggi tuttavia non si capisce se ne paghiamo le conseguenze. In verità si comprende ben poco della mentalità del cittadino, del residente o del commerciante. Politicamente il Sindaco Bruni ha, in modo non molto celato, accontentato tutti spartendo le poltrone, come affermato da Gianfranco Ceci, e cedendo ad alcuni ricatti di Rifondazione comunista; oserei dire un comportamento tipico della sinistra ma anche una scelta dovuta per tenere unita una coalizione che vede appunto Rifondazione "con idee e proposte troppo diverse dal resto della maggioranza", come sostenuto da Franco Tentorio, capogruppo di Alleanza Nazionale. Lo stesso afferma anche una certa immobilità della maggioranza nei confronti delle infrastrutture importanti per il territorio, come la tangenziale Est. Tuttavia l'apparenza è salva per la popolazione, più sensibile agli interventi diretti in città che a quelli macro-infrastrutturali come le strade a grande viabilità.

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