EVVIVA!!! È FINITA LA CAMPAGNA ELETTORALE...
                                              di Gaudenzio Rovaris

     Mi scuso con Voi Lettori, se l'ultima volta e questa mi sono lasciato andare a sfoghi da "saggezza popolare"; prometto che cercherò di evitarli in futuro! Per ora accettatemi come sono.

     Forse riusciremo a riposare dagli estenuanti dibattiti preelettorali... ma temo che non sia finita! Berlusconi non telefona a Prodi (neanche fossero due innamorati!), Bertinotti punta i piedi per il seggiolino alla Camera dei Deputati, Andreotti risorge dalle ceneri come un'araba fenice (evviva la saggezza dei senatori al potere, come nell'antica Roma), discutono se e come e quando Berlusconi debba lasciare palazzo Chigi e il Presidente della Repubblica (questo o il prossimo e, in questo secondo caso, chi?) debba nominare il Capo del Governo.
     Finalmente abbiamo al potere una coalizione di gente democratica, pacifista sotto tutti gli aspetti, che impedisce ad un ex deportato, medaglia d'argento della Resistenza, di sfilare solo perché padre di un Ministro della Casa delle Libertà, che brucia bandiere israeliane, che veramente è garante di un Paese veramente democratico dove la libertà è solo un diritto di chi grida, di chi spesso non sa neppure cosa sia il sacrificio di tanti nostri genitori, che indipendentemente dalle ideologie hanno dato il loro sangue e spesso la loro vita perché oggi noi potessimo vivere in un Paese civile. Tutti a parole condannano gli estremismi, ma si prendono i loro voti; quasi tutti come buoni coccodrilli, dopo aver protetto questa gente e averla in parte giustificata, il giorno dopo si liberano la coscienza con dichiarazioni formali ai media o telefonate di solidarietà.
     Sentivo al telegiornale il rammarico di un figlio di un militare morto a Nassiriya che ricordava la frase di alcuni pacifisti... "una, cento, mille Nassiriya...", proprio mentre si commentava il nuovo attentato contro il nostro contingente, e ricordava che alcuni di questi manifestanti sono ora seduti in Parlamento e devono essere chiamati onorevoli (etimologicamente degni di onore...).
     E intanto il caro Prodi cerca di cucire un'intesa che si sta facendo piuttosto difficile, loda la coscienza di D'Alema che rinuncia alla carica di Presidente della Camera dei Deputati, ma in cambio di cosa? Solo del bene della coalizione o di una candidatura ad un Colle più alto per lui o il suo partito? Intanto prepara la spartizione dei ministeri, promette che sceglierà Lui i ministri, ne ridurrà il numero...

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Elezioni, 2006, Berlusconi, Casini, Fini, Maroni, Prodi, Rutelli, Fassino, Bertinotti, Diliberto, Pecoraro