ma non me ne rendo conto; comunque desidero conoscere ciò che lei pensa di me, per curiosità ma forse anche per interesse. Quindi perpetro una trappola munita di esca, affinché possa realizzare il mio scopo.
     Barbara sa che sono fidanzato, ma non che il mio rapporto affettivo sta collassando, così, fingendo di escluderla per un attimo dalla conversazione, racconto brevemente a Walter che ho intenzione di separarmi per tre mesi da Andrea, la mia ragazza, per capire se continuare il rapporto con lei o se sia il caso di interrompere definitivamente la nostra unione. Non vedersi né sentirsi sarà la giusta via per conoscere la verità.
     Il racconto della mia situazione attuale con Andrea non contiene menzogne. Esposto nel momento sbagliato o meglio, per il mio fine raccontato nella circostanza giusta, rappresenta semplicemente l'esca per Barbara. Se veramente avesse un interesse per me, con questa notizia si accenderebbe la speranza di avermi e lo noterò dal suo prossimo comportamento; in caso contrario, se non avesse attrazione nei miei riguardi non sussisterebbero cambiamenti. Ora non mi resta altro che pazientemente aspettare.
     L'agognato desiderio di verità è soddisfatto in modo così chiaro quanto precoce, infatti, tre giorni dopo, sono già alle prese per frenare il mio entusiasmo il quale è meglio reprimere per non dare l'impressione di "cantare vittoria". Il motivo di questa gioia è semplice: Barbara ha capito la precarietà della mia situazione affettiva e ha trovato la speranza di potermi conquistare, eliminando quel conflitto che da settimane la perseguita. La prova più evidente è il totale cambiamento manifestato da lei oggi nei miei riguardi, in modo così chiaro e diverso in relazione agli altri giorni che Elena, una compagna di classe, sotto forma di battuta ci chiede se "stiamo insieme".
     Praticamente adesso Barbara è raggiante, gioiosa, ha un aspetto delizioso sebbene abbia i capelli raccolti; sovente mi cerca, mi sta vicino, e quei rari momenti durante i quali mi è lontana, colgo il suo sguardo che mi osserva quasi timidamente. In particolare, durante l'intervallo si siede su un banco di fronte a me e comincia a parlarmi e una parola dopo l'altra finiamo con l'entrare in argomenti seri, relativi al rapporto di coppia e alle morali giuste o sbagliate. È così che inizio a studiare la sua personalità, apprendendo con gioia che, dietro quell'aspetto di puerile e immatura sedicenne, si nasconde una ragazza riflessiva, dalle qualità morali elevate, addirittura dai pensieri perfettamente coincidenti con i miei.
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